Bocciate le Sigarette elettroniche, Istituto Superiore di Sanità scrive al Ministro
Sigarette elettroniche, scoppia la polemica. Uno dei regali più gettonati del Natale 2012 sembra poi non piacere quasi per nulla all’Istituto Superiore di Sanità le ha bocciate con una severa relazione.
A quanto pare le sigarette elettroniche alla nicotina anzichè smettere di fumare senza danni per la salute potrebbero crearne altri. ISS scrive al ministro Balduzzi “Le sigarette elettroniche con nicotina sollevano preoccupazioni per la salute pubblica. Potrebbero rappresentare un rischio di iniziazione al fumo convenzionale a base di tabacco e di potenziale dipendenza. Rischio notevole soprattutto per i giovani considerando la facilità di reperimento su internet”.
Sembrerebbe un parere che non lascia dubbi quindi, l’unico vantaggio riconosciuto ai dispositivi elettronici è quello di ridurre i danni del fumo passivo, perché emettono vapore e non funzionano con la combustione.
La relazione così come presente online “evidenza scientifica sufficiente a stabilire la sicurezza e l’efficacia come metodo per la dissuefazione, andrebbero regolamentate come dispositivi medici o prodotti farmaceutici e non come prodotti del tabacco”. Medicine vere e proprie dunque, esattamente come sono considerate in altri paesi come Belgio, Germania, Austria, Portogallo e Svezia, mentre in Australia, Norvegia e Canada sono vietate del tutto.
Questo stop alle sigarette elettroniche, che tra i clienti già conquistati e quelli che in un sondaggio Doxa hanno affermato di volerle provare, hanno un mercato di oltre due milioni di persone, arriva dopo le dichiarazioni negative dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, che le considera addirittura un sistema per “sabotare le strategie messe in atto contro il tabacco”.
Il parere consegnato a Balduzzi contiene infine un’indicazione in linea con una proposta formalizzata la scorsa settimana dall’Unione europea, quella di obbligare i produttori a contrassegnare le confezioni di elettroniche alla nicotina con espliciti avvisi di rischi per la salute. “Non è possibile escludere il rischio di effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i giovani. Si ritiene opportuno che gli effetti dannosi siano comunicati al consumatore con apposite avvertenze sulla confezione”.