Sarebbero 240mila, secondo le ultime stime, i ragazzini e adolescenti italiani che passano mediamente più di tre ore al giorno davanti al computer sino a presentare gravi disturbi come la sindrome di Hikikomori, una patologia presente, sino a poco tempo fa, solo Giappone. La sindrome prende il nome proprio dal primo caso rivelato in Giappone, dove un adolescente si isola sempre più chiudendosi in se stesso e nel mondo del web, rifiutando qualsiasi contatto, in una sorta di isolamento sociale.
Presente in Giappone dalla seconda metà degli anni Ottanta, dagli anni Duemila la patologia si è diffusa anche negli Stati Uniti e in Europa. In questo caso, bambini e adolescenti trascorrono sino a 12 ore quotidianamente davanti allo schermo, immersi in una dimensione tutta virtuale.
In Italia questo problema è ancora troppo sottovalutato dichiara la Fnomceo (Federazione italiana degli ordini dei medici):: “E’ una delle forme emergenti di dipendenza che spesso viene confusa con situazioni psicopatologiche diverse. Va affrontata e prevenuta innanzitutto attraverso la conoscenza del fenomeno che è ancora sottaciuto”.