Salute

Sclerosi Multipla: neurologi a confronto sulla CCSVI

home_coverNel numero di giugno della rivista scientifica Multiple Sclerosis Journal sono state pubblicate tre “commenti” al titolo provocatorio proposto dall’editore “Il finanziamento della ricerca sulla CCSVI è/era una perdita di tempo prezioso, denaro ed energia intellettuale“.

Sono intervenuti il prof. Robert Zivadinov e la prof.ssa Bianca Weinstock-Guttman, neurologi dell’Università di Buffalo (New York), il dr. Angelo Ghezzi, neurologo dell’Ospedale di Gallarate (Varese) ed il prof. Michael Hutchinson, neurologo di Dubino (Irlanda).

Secondo Zivadinov, da alcuni anni attivamente impegnato anche in questo campo, anche se il concetto di CCSVI ha sollevato una grande quantità di controversie e dibattiti nella comunità neurologica, ha anche stimolato la necessità di studi che dovrebbero contribuire ad una migliore comprensione della funzione e del ruolo del sistema venoso extra-cranico. Dovrebbero essere preferiti in futuro studi ad approccio multimodale con l’introduzione di criteri quantitativi che possono definire il grado di danno venoso extracranico strutturale ed emodinamico rispetto all’uso di una diagnosi binaria di CCSVI. La capacità di definire e rilevare in modo affidabile le anomalie venose extra-craniche che possono causare significativi cambiamenti emodinamici con conseguenze cliniche è un passo essenziale e necessario verso una migliore comprensione del loro potenziale ruolo nel processo di invecchiamento e nelle malattie neurodegenerative ed infiammatorie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla.

Secondo Ghezzi invece poiché molti neurologi sono coinvolti in studi clinici su terapie immunitarie per la SM, è possibile che siano riluttanti a priori ad adottare una nuova teoria che suggerisce un meccanismo patogenetico differente dalla visione classica (…). Tuttavia, Ghezzi cerca di dimostrare che: 1. C’è una grande quantità di evidenze (?) che la patogenesi della SM non è collegata o influenzata da un meccanismo vascolare, e ci sono evidenze molto scarse (?) che la CCSVI sia associata alla SM. 2. Il conflitto d’interessi non è assente nel caso della CCSVI, in quanto i produttori di macchine ecografiche e molti chirurghi/neuroradiologi interventisti non sono esenti da interessi economici. 3. In generale, un trattamento o una procedura è efficace se il suo effetto è confermato in contesti diversi, diversi gruppi di pazienti e diversi centri SM. Quando gli interferoni beta si sono dimostrati efficaci (?) nella sclerosi multipla recidivante e nella sindrome clinicamente isolata, sono stati osservati risultati identici in altri studi e altri gruppi di pazienti. Questo non è il caso della CCSVI (?). Ghezzi conclude che, alla luce dell’attuale letteratura scientifica disponibile (?), non c’è alcun fondamento logico ragionevole per continuare a spendere tempo, denaro ed energie in questa area di ricerca.

Infine secondo Hutchinson c’è una revisione Cochrane, pubblicata di recente, che elenca sei studi randomizzati e controllati in corso sulle tecniche interventistiche per la CCSVI. Questi studi includono Melbourne, Ferrara, Stirling (Scozia) e tre a New York. A suo avviso i soldi e l’energia dissipati (?) nei vari studi era ed è uno spreco (?), puramente sulla base del fatto che non vi è alcuna logica alle ipotesi sottostanti (?). Se dovessero sorgere in futuro proposte di qualche altra forma di terapia non ortodossa, forse, la comunità di ricerca sulla SM imparerà dagli ultimi anni, e prevarranno più saggi consigli, e le associazioni nazionali per la SM eviteranno di spendere preziosi finanziamenti per smentire (?) ipotesi altamente discutibili.

CONFLITTI D’INTERESSE DICHIARATI DAGLI AUTORI:

Il prof. Zivadinov ha ricevuto sostegno finanziario per le attività di ricerca da Biogen Idec, Teva Pharmaceutical e Teva Neuroscience, EMD Serono, Genzyme-Sanofi, Novartis, Greatbatch, Bracco e Questcor. Ha anche ricevuto compensi personali da Teva Pharmaceutical, Biogen Idec, Novartis, Genzyme-Sanofi, EMD Serono, Bayer, Novartis e General Electric per relazioni a convegni e consulenze.

La prof.ssa Weinstock-Guttman ha partecipato come relatore a convegni e consulente per Biogen Idec, Teva Neuroscienze, EMD Serono, Pfizer, Novartis, Genzyme e Sanofi-Acorda. Ha anche ricevuto finanziamenti/supporto alla ricerca dalle agenzie di cui sopra, così come ITN, Questcor e Shire. Non esistono altre relazioni finanziarie con l’industria.

Il dr. Ghezzi dichiara che non ha conflitti di interesse (?) in relazione al presente studio.

Il prof. Hutchinson fa parte di un organo di consulenza medica per lo studio CONFIRM [BG00012] per la Biogen-Idec, fa parte del comitato di redazione del Multiple Sclerosis Journal, ha ricevuto onorari come relatore da Novartis, Biogen-Idec e Bayer-Schering e riceve sostegno alla ricerca da Dystonia Irealand e da Health Research Board of Ireland.

NB: Il dr. Ghezzi ha omesso di dichiarare di aver ricevuto onorari e compensi per consulenze da Biogen, Teva, Novartis, Serono (http://www.seronosymposia.org/en/neurology/meetings/symposia/ms-preceptorship-updating-knowledge-in-multiple-sclerosis/faculty-disclosure.html ).

Fonte: Multiple Sclerosis Journal – giugno 2013

COMMENTO:

Il problema principale è che le ricerche che devono far capire se è o no tempo sprecato sono ancora in corso.  Le opinioni contrarie vanno contro le decisioni dei comitati etici e dei governi che hanno deciso di finanziarle. Il pericolo è che si utilizzino queste opinioni scientifiche per bloccarle ulteriormente facendo credere che sia denaro sprecato, in modo da bloccare definitivamente una ricerca che non fa comodo agli interessi di molti.

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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