Arresti a Roma. Intervento di Antonio Turri presidente nazionale Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione
Roma.Primo stop ai Clan Mafiosi della Capitale. Arresti da fenemeno criminale di massa che conferma l’esistenza di una Quinta Mafia.
“Grazie alla Magistratura e alle Forze di Polizia,seppur con anni di ritardo, parte la controffensiva dello Stato contro l’ala militare dei clan mafiosi, radicatisi da almeno 30 anni nella Capitale”.Cosi sostiene in una nota stampa Antonio Turri, presidente nazionale dell’Associazione “ I CITTADINI CONTRO LE MAFIE E LA CORRUZIONE”. Siamo davanti ad un vero e proprio fenomeno criminale di massa, continua Turri, cresciuto tra silenzi ed omertà di gran parte della politica e di pezzi delle Istituzioni che, a seconda delle convenienze hanno negato l’esistenza del fenomeno prima delle infiltrazioni e poi del radicamento delle mafie a Roma e nel Lazio. Gran parte dei 51 arrestati in questa ultima operazione di Polizia, hanno per anni attenuto coperture, licenze ed autorizzazioni amministrative, nonostante fosse nota per molti di essi l’apparteneza a clan mafiosi. Molte sono state per Turri le omertà e le connivenze palesi o nascoste, molti i ritardi specie sul litorale laziale e romano in particolare. Da mesi “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”, chiedono, inascoltati, che le Prefetture di Roma e Latina convochino i rispettivi comitati provinciali dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica per mettere a punto un piano di potenziamento delle Forze di Polizia operative in campo,notoriamente sotto organico e senza grandi risorse, perché nessuno si illuda ,continua Turri, i signori delle mafie arrestati oggi, sono sia per numero che per caratura criminale solo la punta dell’iceberg, perché da anni il livello di radicamento si è superato e si è entrati nella fase della “contaminazione criminale” della delinquenza autoctona e di una stretta interazione tra le mafie italiane e le mafie straniere specie a Roma. Ci sono da ricercare e assicurare alla giustizia almeno 60 killer di mafia che risiedono stabilmente tra il basso Lazio e Roma di cui noti pentiti ne hanno “certificato” la presenza e che stante il numero degli omicidi consumati negli ultimi anni sembrerebbero ancora particolarmente attivi. Siamo già alla constatazione di quel fenomeno che definiamo “ Quinta Mafia” e che è già fenomeno non solo criminale, ma economico e sociale in pezzi interi del territorio della Regione Lazio”. Per quanto ruguarda la nostra associazione faremo sentire sempre piu’ forte la voce dei Cittadini sia sul piano delle denunce che delle proposte”