Salute

Sclerosi Multipla: per uno studio italiano la CCSVI esiste ed è presente nel 93% dei malati

34E’ stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica International Angiology un interessante studio italiano intitolato “Epidemiologia della CCSVI nella SM utilizzando l’ECD-TCCS e la venografia“, presentato durante il 17° Congresso Mondiale dell’Unione Internazionale di Flebologia (UIP), che si è tenuto a Boston (USA) nel settembre scorso.

Secondo il Dr. Aldo D’Alessandro, Direttore del Dipartimento di Angiologia dell’Ospedale di S. Severo (Foggia), l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è un risultato clinico vascolare descritto recentemente, caratterizzate da stenosi multiple delle principali vie di drenaggio venoso extracranico, in particolare nelle vene giugulari interne (IJV) e nella vena azigos (AZY), che causano ipertensione endocranica. L’attivazione della circolazione collaterale, chiaramente identificata con la venografia selettiva, tenta di compensare il ridotto ritorno venoso, tuttavia, il tempo di ritorno venoso è aumentato rispetto ai controlli. Le variazioni emodinamiche descritte nella CCSVI sembrano essere significativamente correlate con la sclerosi multipla (SM). In questa ricerca viene riportata la sua esperienza in materia.

Screening non invasivo: è stato eseguito mediante l’esame ECD-TCCS secondo il protocollo descritto da Zamboni, considerando la presenza/assenza di cinque criteri emodinamici-ecografici necessari per la diagnosi di CCSVI: al fine di una diagnosi di CCSVI è necessario, secondo il protocollo Zamboni, che il paziente presenti almeno due dei seguenti parametri: 1. Reflusso delle vene giugulari interne e/o vene vertebrali, in posizione supina e in posizione seduta; 2. Reflusso della DCVS (vena cerebrale interna, vena basale di Rosenthal, e grande vena cerebrale di Galeno); 3. Presenza di stenosi nella vena giugulare interna dopo esame ad alta risoluzione in B-mode; 4. Flusso nelle vene giugulari interne e/o vene vertebrali non rilevabile all’esame doppler; 5. Controllo posturale invertito delle principali vie di deflusso cerebrale venoso. Diagnosi flebografica: 38 pazienti con diagnosi ecografica di CCSVI, sono stati sottoposti a venografia selettiva eseguita in cieco da due team differenti. Il primo di radiologi interventisti ed il secondo di chirurghi vascolari dei sistemi preoperatori della IJV e AZY. Popolazione tra gennaio 2011 e gennaio 2013, sono stati studiati consecutivamente con l’ECD 137 pazienti (90 donne, 65,69%, e 47 uomini, 34,30%), di età compresa tra 20 e 73 anni, tutti relativi a diversi centri neurologici con sclerosi multipla clinicamente definita (SMCD), diagnosticata secondo i criteri rivisti di McDonald. Clinicamente, 80 pazienti (58,39%) avevano un decorso clinico recidivante-remittente (RR), 38 pazienti (27,73%) avevano una forma secondariamente progressiva (SP), e 11 pazienti (8,02%) una forma primariamente progressiva (PP).

Dei 137 pazienti con SM, 127 (92,70%) sono stati diagnosticati con la CCSVI, mentre 10 pazienti (7,29%) non rispondevano ad almeno due criteri di Zamboni, con conseguente diagnosi negativa di CCSVI. Tra i 40 pazienti studiati con venografia selettiva preoperatoria e positivi alla CCSVI, tutti avevano anomalie venose delle vene giugulari interne e 19 pazienti (50%) avevano anomalie venose della vena azygos.

Al termine dello studio, secondo l’autore: 1) l’esame ECD-TCCS è uno strumento indispensabile per la diagnosi di CCSVI nei pazienti con SM. Tuttavia, l’esame ECD-TCCS ha bisogno di un nuovo tipo di approccio culturale e richiede un lungo periodo di apprendimento. Pertanto non è una sorpresa come i risultati di studi simili possano presentare differenze significative. 2) l’esame ECD-TCCS è simile alla flebografia selettiva (100% dei pazienti), in termini di diagnosi di CCSVI, pur presentando significativi margini di errore durante il rilevamento dei vasi interessati. All’esame ECD-TCCS pertanto è opportuno affidare la diagnosi di CCSVI senza specificare ulteriormente la natura delle anomalie venose e dei vasi interessati. D’altra parte, una sensibilità del 100 % dell’esame ECD-TCCS rispetto alla flebografia selettiva nella diagnosi di CCSVI indica come l’esame ecografico sia estremamente affidabile quando si diagnostica la CCSVI.

Fonte: http://www.minervamedica.it/it/riviste/international-angiology/fascicolo.php?cod=R34Y2013S01

COMMENTO:

Secondo questo studio italiano la CCSVI esiste ed è presente nel 92,70% dei malati di sclerosi multipla.

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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