Salute

Sclerosi Multipla: convegno a Cremona fa chiarezza su evidenze scientifiche su CCSVI e SM

Logo Ufficio Stampa.thumbnailComunicato Stampa: “Convegno a Cremona fa chiarezza su evidenze scientifiche su CCSVI e SM

1) L’Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è una patologia venosa ormai confermata. 2) Una circolazione venosa cerebrale difettosa determina le lesioni precoci della sclerosi multipla e sembra sempre più avere un ruolo in diverse altre malattie neurodegenerative. 3) Condurre ricerche terapeutiche è etico. 4) L’angioplastica dilatativa venosa (PTA) rappresenta una concreta speranza per migliorare la qualità della vita dei malati di SM e CCSVI. 5) Studi in direzioni nuove stanno allargando l’ ‘orizzonte investigativo’ sulla CCSVI, guardando ai muscoli che premono sulle giugulari e ad aspetti particolari di queste vene e delle loro pareti.

Questi i punti qualificanti emersi dal Convegno “CCSVI e Sclerosi Multipla: le conferme della scienza” svoltosi questo fine settimana  a Cremona e che ha visto, malgrado l’inclemenza del tempo, la partecipazione di circa 300 persone provenienti da tutta Italia.

L’Associazione CCSVI nella SM, organizzatrice dell’evento, ha fortemente voluto questo incontro al fine di fare chiarezza sulle evidenze scientifiche fin qui prodotte sulla Insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI), e mettere ordine, con interventi di alto profilo scientifico, in un panorama mediatico fortemente sbilanciato e che ingiustamente e crudelmente crea confusione e disorientamento tra i malati e le loro famiglie.

All’incontro hanno partecipato il prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro malattie vascolari dell’Università di Ferrara, il dott  Fabrizio Salvi, neurologo, responsabile del centro Il Bene dell’Ospedale Bellaria di Bologna, e il dott. Raffaello Pagani, vicepresidente della Macro-Regione NordOvest della Società italiana di flebologia clinica e sperimentale (SIFCS)

Intervenendo in merito alla controversia scientifica sulla relazione tra la CCSVI e la Sclerosi Multipla, Zamboni ha ricordato le tre meta-analisi finora elaborate nel mondo, che confermano tutte una significativa prevalenza della CCSVI nei malati con Sclerosi Multipla.In particolare l’ultima, recentissima, ha chiaramente dimostrato un significativo rischio doppio di avere la Sclerosi Multipla quando viene rilevata la Ccsvi, senza eterogeneità tra gli studi arruolati.

In riferimento ad alcuni studi non confermativi recentemente pubblicati e che hanno avuto grande eco mediatica, il prof. Zamboni ha analizzato le metodologie in essi adottate evidenziandone i grossolani limiti che ne hanno condizionato i risultati ricordando che: “Nella scienza un esperimento positivo e` una conferma, un esperimento negativo non nega quelli positivi… semplicemente non trova”.

Dai più recenti e qualificati incontri scientifici internazionali che si sono occupati di CCSVI, ha sottolineato Zamboni, è emerso come la ricerca in questo campo sia estremamente promettente eappaia sempre più chiaro che la circolazione venosa cerebrale nasconde molti segreti su diverse malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.

Nel simposio Veith svoltosi recentemente a New York , appuntamento centrale per la medicina e la chirurgia vascolare, è stato mostrato che esistono 11 studi di trattamento, i cui risultati, pur ancora in assenza di uno studio randomizzato, dimostrano come sia etico condurre ricerche terapeutiche: tutti i gruppi riportano infatti miglioramenti della qualità della vita, e di sintomi invalidanti in questo momento privi di terapie efficaci.

Rispetto a Brave Dreams, lo studio clinico da lui diretto finanziato dalla Regione Emilia Romagna, Zamboni ha riferito che la sperimentazione procede con grande rigore sia pure molto lentamente, sia per la difficoltà della stessa che per una serie di “difficoltà” burocratiche che sono state riscontrate nei diversi centri. Quello che appare chiaramente – ha ribadito – è che la sperimentazione è quanto di più solido e serio sia mai stato concepito come disegno sperimentale nel campo della sclerosi multipla.

L’origine autoimmune della SM – la più accreditata dalla classe neurologica – è stata messa in discussione dal dott Salvi, il neurologo che da sempre ha affiancato gli studi di Zamboni sulla CCSVI e la sua correlazione con la SM.

“L’autoimmunita` e` una strada senza uscita” ha affermato. “ Le risposte dei farmaci che hanno lavorato sull’ipotesi autoimmune hanno dato risultati insoddisfacenti.”

Secondo il neurologo bolognese, coautore di numerosissimi studi pubblicati da Zamboni e il suo team,“L’ipoperfusione cerebrale appare il fattore precipitante nel causare lesioni precoci nella SM. La ipoperfusione precede la comparsa delle placche e spiega molti dei sintomi (cefalea, fatica…) frequentissimi nella SM e non spiegati dalla teoria autoimmune”. “Un difettoso deflusso venoso – ha concluso –  puo` essere la causa dell’ipoperfusione”.

Un contributo alla conferma che la CCSVI precede, e non segue la SM è venuto dallo studio appena pubblicato sulla rivista internazionale BMC Neurology. presentato da uno degli autori, il dott Raffaello Pagani.

Lo studio, che ha preso in esame 313 pazienti con SM e 298 sani, per due anni,  inaugura un approccio diagnostico “dinamico” con ecocolordoppler (ECD), per valutare le dimensioni delle vene giugulari nei diversi gradi di rotazione della testa.

Lo studio è il primo ad aver dimostrato nella maggior parte dei pazienti analizzati l’esistenza di un aspetto particolare delle giugulari, molto probabilmente congenito, riscontrato solo nelle persone con CCSVI e SM, e mai nel controlli sani. Questo sembra decisamente dimostrare – anche se ulteriori studi saranno necessari – che le malformazioni venose, ossia la CCSVI, precede, e non segue, il manifestarsi della SM, contrariamente a quanto supposto dagli oppositori della ricerca.

Il convegno, durato oltre tre ore, si è chiuso con un lungo e ricco dibattito, segno del vivo interesse dei malati per questo filone della ricerca scientifica sulla SM che ha ridato loro speranze e aperto promettenti prospettive.

Roma/Bologna, 2 Dicembre 2013

Ufficio Stampa CCSVI-SM Onlus

Roma/Bologna 2 dicembre 2013

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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