Vantaggi e gli svantaggi del cd. “affidamento alternato” dei minori, figli di genitori separati
L’affidamento alternato della prole costituisce una tipologia di affido piuttosto particolare, poco adottata dai nostri tribunali e dalle stesse coppie in caso di separazione consensuale. Vediamo di che si tratta.
Con l’affido alternato, si prevede che i figli trascorreranno (alternativamente) dei periodi prestabiliti – in genere due settimane – alternativamente o con l’uno o con l’altro genitore. I minori, dunque, anziché essere collocati presso una abitazione preferenziale (il cosiddetto “genitore collocatario”), avranno ben due residenze.
In pratica, si avrà, in questo modo, il trasferimento periodico del figlio dall’uno all’altro dei genitori o, diversamente, si potrà stabilire l’alternanza degli stessi genitori presso l’abitazione individuata quale residenza del minore.
È evidente allora che – per evitare stressanti trasferimenti – tale regime sarà praticabile solo in isolate occasioni quali, ad esempio, l’estrema vicinanza tra le abitazioni dei genitori (si pensi a due appartamenti siti nello stesso immobile), o, al contrario, l’estrema lontananza ( non potendosi ipotizzare – in tale ultimo caso – una visita quotidiana da parte del genitore non collocatario).
L’affido alternato, inoltre, comporta l’alternarsi dei genitori anche nell’esercizio della potestà sui figli, potestà che spetta a ciascuno dei due in relazione al periodo di convivenza con la prole. Questo significa che tutti i poteri inerenti alle scelte di vita di base del minore saranno di competenza del genitore presso cui il minore vive di volta in volta.
Al contrario resterà invece intatta la titolarità della potestà in capo ad entrambi relativamente alle scelte di vita ed educative più rilevanti per il minore. In tal caso la decisione dovrà essere concordata da entrambi i coniugi
Foggia, 10 gennaio 2014 Avv. Eugenio Gargiulo