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Addio all’attore premio Oscar Philip Seymour Hoffman,

tris philip-seymour-hoffman Philip Seymour Hoffman, attore statunitense era uno dei volti più grandi del cinema contemporaneo.

Nato come spalla ma troppo versatile e troppo talentuoso per restare un attore secondario.

Con oltre 40 pellicole all’attivo, Hoffman è entrato nel cinema dalla porta principale, al fianco di Al Pacino in Profumo di donna. Indimenticabili, tra le altre, le sue interpretazioni in “La 25ma ora”, “Il grande Lebowsky”, “Il dubbio” e “Truman Capote – A sangue freddo “ che gli valse l’Oscar nel 2005.

Nel 1996 inizia la sua collaborazione con il regista Paul Thomas Anderson che lo trasformerà nel suo attore feticcio. Con lui ha girato il thriller Sydney (1996), poi Boogie nights (1997), Magnolia (1999) e Ubriaco d’amore (2002) fino al recente The Master che gli è valso la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 69a edizione della Mostra del cinema di Venezia. Hoffman ha lavorato con tanti registi come Ethan e Joel Coen per Il grande Lebowski (1998), Happiness – Felicità di Todd Solondz, Il talento di Mr. Ripley (1999).

L’attore aveva confessato, in una recente intervista, di avere avuto problemi con gli stupefacenti in passato, e l’anno scorso era stato in una clinica di disintossicazione per curare gli abusi di eroina. Era stato senza toccare nulla per ventitré anni prima di avere una ricaduta nel 2012. L’attore stava vivendo un periodo difficile anche nella sfera degli affetti; in autunno si era separato dalla compagna, la costumista Mimi O’Donnell, conosciuta nel 1999 in Arabia Saudita sul set dell’opera teatrale We’d All Be Kings da lui diretta, aveva avuto tre figli, Alexander, nato a marzo 2003, Tallulah, una bimba di otto anni, e Willa, di sei.

Il corpo senza vita è stato trovato nel suo appartamento di Manhattan, al numero 35 di Bethune Street, con l’ago nel braccio, riverso nel bagno. A chiamare il 911 è stato lo sceneggiatore David Katz col quale Hoffman stava collaborando. Era preoccupato che l’attore non rispondesse alle chiamate ed era andato a casa sua.

Fuori l’appartamento, per strada, in poche ore si è formata una folla silenziosa formata da centinaia di persone. “Era uno del quartiere”, racconta un vicino “La mattina si incontrava coi bambini mentre andava a prendere il caffè qui sotto. E’ una notizia molto triste per la gente che lo conosceva”.

Diceva di sé : Ho avuto paure e insicurezze come tutti, e le ho lasciate alle spalle. Ma a interessarmi di più erano quelle parti di me che le combattevano.

Hoffman prima di morire era al lavoro su diversi progetti, in particolare sugli ultimi film di “Hunger games”. Non si sa ora bene dove andrà a finire il suo personaggio Plutarch Heavensbee lo stratega dei giochi. L’attore aveva già svolto “la maggior parte del suo lavoro”, girando quasi tutte le scene del primo film.

Antonio Iorio

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