Napoli – Ercolano – Posta la prima pietra per la nuova Caserma dei Carabinieri
La notizia che, con una breve cerimonia, è stata posta la prima pietra per la nuova Caserma dei Carabinieri, da completare entro il 2015, giunge dettagliata riguardo i progetti, nei quali sono contenuti ampi spazi per parco auto, riparazione automezzi ed alloggi per dipendenti –
“Siamo felici che, in un’area ad alta densità criminale, venga creata ex novo una struttura che ampli la presenza delle Forze dell’Ordine in pianta stabile” – dichiara Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale del Co.I.S.P., sindacato indipendente di Polizia – “Ciò che ci lascia privi di parole – continua Catuogno – è la disparità di trattamento cui le diverse Forze dell’Ordine vengono sottoposte. Infatti saremmo altrettanto contenti se le strutture venissero costruite anche per gli uffici della Polizia di Stato, senza doverle, invece, elemosinare a titolo gratuito, da altri enti o da privati cittadini. Evento verificatosi, invece, nel Comune di San Giorgio a Cremano (Na) dove, solo grazie ad una delibera, il nuovo sito per quel Commissariato è stato posto a disposizione dal Sindaco e dalla Giunta”. “Ovviamente quanto sta accadendo in Italia – dice ancora Catuogno – con la programmazione di tagli orizzontali al Comparto Sicurezza e l’impiantata volontà di chiudere alcuni uffici nella provincia, tra cui la VI Zona Polizia di Frontiera, valutiamo sia in netto contrasto con progetti di spese che non riguardano certamente la buona razionalizzazione delle risorse, né tantomeno sono contenute in un’ equa spending review.” “Trattare il Comparto Sicurezza come se fosse formato da dipendenti cui elargire quantità diverse di fondi – prosegue Catuogno – alla stregua di un genitore che distingue fra figli e figliastri, non rende certo onore e merito alla professionalità e alla dedizione che, quotidianamente, gli uomini e le donne di questo Comparto profondono contro i medesimi crimini e nel medesimo arco territoriale in una completa attività sinergica”. “Ricordiamo che, spesso – conclude Catuogno – quegli stessi dipendenti sono privi di divise, mezzi, carburante e computer idonei al completamento degli atti relativi all’attività di Polizia Giudiziaria che, con grande abnegazione e sacrificio, hanno portato a compimento”.