Sequestro beni di 1,6 milioni di euro a Paolo Oliviero
Sarebbero stati sequestrati oltre 1,6 milioni di euro in beni al presunto faccendiere romano Paolo Oliverio, arrestato nel novembre del 2013 per la maxitruffa ai Padri Camilliani e il sequestro di persona organizzato per garantire l’elezione al vertice dell’ordine religioso di padre Renato Salvatore, anch’egli finito in manette. Posti i sigilli ad appartamenti di pregio e locali commerciali a Roma, Montalcino e Buonconvento, in provincia di Siena. Lo scrive TGCOM 24.
I beni sequestrati costituirebbero, secondo quanto avrebbe appurato il il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, il reinvestimento delle somme indebitamente sottratte all’Ordine dei ministri degli infermi religiosi Camilliani.
Intanto alle casse dei Padri Camilliani mancherebbero circa 10milioni di euro, Oliviero aveva ammesso di essersi appropriato di circa 3milioni di euro ai danni dell’ospedale di Santa Maria della Pietà di Casoria. Più di metà dei soldi intascati sono stati utilizzati proprio per acquistare prestigiosi immobili.
L’operazione rappresenta l’epilogo delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, dalla Procura e dal Gico di Roma, che avevano già portato all’esecuzione, nei confronti di Oliverio, di due ordinanze di custodia. L’operazione – ribattezzata con il nome “Codice da Vinci”di Roma sono pervenute all’individuazione di quattro immobili, tra appartamenti di pregio e locali commerciali, ubicati nei comuni di Roma, Montalcino (Siena) e Buonconvento (Siena), intestati fittiziamente a società con “teste di legno”
Degna di rilievo è la presenza, tra le società utilizzate per schermare l’acquisto degli immobili, di una persona giuridica rappresentata dalla figlia di Lorenzo Borgogni, ex direttore centrale delle relazioni esterne di Finmeccanica, colpito da provvedimento restrittivo lo scorso marzo 2014 nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli.
Int