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Sclerosi Multipla e CCSVI: uno studio dalla Grecia

E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Multiple Sclerosis un articolo intitolato “L’insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella sclerosi multipla: il paradigma idrostatico-immune la citometria a flusso come strumento diagnostico“.

Secondo alcuni ricercatori greci, negli ultimi anni l’insufficienza venosa cronica cerebro-spinale (CCSVI) è stata associata con la sclerosi multipla (SM). L’angioplastica con palloncino delle vene interessate (giugulari interne, azygos) è stata proposta come un metodo di trattamento, con risultati controversi. Il conflitto si basa su come una malattia prevalentemente immunitaria possa essere influenzata da una condizione principalmente idrostatica e dalla sua inversione. Nel loro lavoro gli autori passano brevemente in rassegna i nuovi paradigmi nella patogenesi della sclerosi multipla e propongono un meccanismo attraverso il quale la CCSVI potrebbe teoricamente portare alla rottura della barriera emato-encefalica, ad un alterato microambiente neuronale, alla perdita degli astrociti e degli oligodendrociti e alla demielinizzazione. Un alterato trasferimento dell’antigene ai linfonodi regionali, che riguardano la presentazione e l’elaborazione dell’antigene, potrebbe anche contribuire colpendo il delicato equilibrio tra tolleranza e immunità. Così, secondo gli autori, emerge un paradigma combinato idrostatico-immune della SM , che può spiegare il potenziale ruolo della CCSVI nella patogenesi della sclerosi multipla e fornire un quadro teorico per le future ricerche.

Fonte: Tsamopoulos et al., J Mult Scler 2014, 1:1

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