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Commette il reato di “sofisticazione alimentare” il macellaio che venda carne con aggiunta di solfiti affinchè sembri più fresca

Foto Avv. Eugenio GargiuloA molti di noi sarà capitato di assistere alla scena di un bancone frigo del macellaio, con la carne tritata di quel rosso intenso tale da sembrare appena macellata. In realtà, per ottenere quell’effetto di prodotto “fresco”, alcuni disonesti commercianti ricorrono all’aggiunta di solfiti, additivi che, però, possono essere estremamente nocivi per la salute.

Nello specifico , con una recente sentenza, la Cassazione si è occupata del caso di un macellaio che, per arrestare i fenomeni di putrefazione della carne, ha utilizzato un preparato realizzato con una polvere diluita in acqua: effetto che, sebbene abbia dato all’alimento le sembianze di un prodotto fresco, dall’altro lato ha provocato uno shock anafilattico al consumatore.

Porre in vendita carne fresca con aggiunta di notevoli concentrazioni di additivi alimentari costituisce reato di “adulterazione e sofisticazione di sostanze alimentari”. Tale comportamento illecito, una volta accertato dalle autorità, viene punito anche col carcere. ( in tal senso Cass. sent. n. 22618 /14 del 30.05.2014)

Ogni consumatore deve sapere che l’uso dei solfiti è vietato nelle carni fresche. Esso conservava solo in apparenza la freschezza del prodotto per renderla “esteticamente accettabile”. In pratica, i solfiti proteggono l’alimento solo dall’ossidazione, ma non invece dal processo putrefattivo. Conseguenza : si porta in tavola un hamburger bello da vedere, ma, in realtà, vecchio di diverse settimane e, quindi, già andato a male!

Nella  veste di operatore del settore, ogni macellaio deve essere al corrente di ciò, anche attraverso la frequentazione di corsi sul rispetto della normativa alimentare e della salute pubblica.  In ogni caso, per far scattare il reato è sufficiente la coscienza e volontà generica del macellaio di adulterare il prodotto con l’elemento nocivo, a prescindere dalla consapevolezza delle conseguenze che esso può avere sulla salute del consumatore e del pericolo obiettivo per la salute pubblica.

Foggia, 4 giugno 2014                                                Avv. Eugenio Gargiulo

 

 

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