Editoriali

I colori e i suoni del mondo al 29° Ittiri Folk Festa- Martedì chiusura a Nuoro

ungheresi con bottiglia
ungheresi con bottiglia

Europa, Africa, Asia, America e l’isola continente, la Sardegna. Tutti rappresentati a Ittiri Folk Festa, ombelico mondiale del folk per l’edizione numero 29 che ha omaggiato anche i 40 anni dell’associazione Ittiri Cannedu. Dalla Messa dei Popoli celebrata nella chiesa di San Pietro è arrivato il messaggio che pace e fratellanza sono possibili se si utilizzano le diversità culturali come moneta di scambio di esperienze di vita e voglia di divertirsi insieme. Le due serate dedicate al ballo sono state una vivace alternanza di danze e costumi, musiche e suoni, abilità e orgoglio per la tradizione. La grande parata dei gruppi per le vie di Ittiri un festoso serpentone composto da quasi trecento persone.

Aperto come sempre dai Tamburini e Trombettieri della Sartiglia di Oristano e chiuso da una cinquantina di cavalli e cavalieri dell’associazione ippica Ittirese, con cinque coppie a cavallo in costume a procedere elegantemente in linea. La disponibilità di tutti i gruppi ha consentito alle migliaia di spettatori presenti nelle tre serate di partecipare alla festa, fosse anche solo per una foto ricordo. Alcune istantanee della manifestazione internazionale. La musica tradizionale del gruppo strumentale marchigiano “Lu Trainanà” e le percussioni del gruppo del Burkina Faso. Colpo d’occhio spettacolare quello di “Amici per Baranta”, una coppia in costume per ogni paese amico dell’associazione Ittiri Cannedu, una visuale d’insieme di quanto ricca e variegata sia la tradizione nei vari centri della

Sardegna: Oristano, Osilo, Atzana, Oliena, Cagliari, Samugheo, Sorgono, Ollolai, Ploaghe, Tempio, Olbia, Monti, Nuoro, Ghilarza, Sestu, Bolotana, Bono, Villagrande Strisaili e Sennori.

Allegramente vitali le danze delle donne del Conjunto Folklorico “Guarionex” di San Juan (Portorico) col contrappunto degli uomini in camicia coloratissima e pantaloni e bretelle nere più paglietta. Grande impatto quello delle maschere demoniache “Is Scruzzonis” di Siurgus Donigala e quelle ossee fatte col bacino di animali di Scano Montiferro dette “S’Ainu Orriadore”. Ben pochi spettatori sono rimasti indenni al tocco di fuliggine, più risate che paura, ma soprattutto stupore e ammirazione. Umorismo e gioia nelle danze del Guatemala proposte dal gruppo  “Maiz y Frijol”, che tradotto significa mais e fagioli. Grandi doti di equilibrismo per le ragazze ungheresi del gruppo The Forràs Folk Ensemble – Erd che hanno danzato con una bottiglia di vetro (piena a metà) sulla testa. Imponente ed elegante il gruppo arrivato dalla Serbia (una trentina di ragazzi) in sostituzione di quello del Nepal, costretto all’ultimo momento a dare forfeit. Un tuffo nella Mongolia e nella cultura asiatica lo hanno garantito i giovani del Buryatia–“Selenga Dance Ensemble”. E a proposito di ragazzi, quelli della scuola di ballo “Ittiri Cannedu” hanno dimostrato che il futuro della tradizione è in buone mani e ottimi piedi.

Ittiri Folk Festa chiuderà martedì a Nuoro in piazza Satta con “Nugoresas Folks”. Protagonisti i gruppi provenienti da Ungheria, Portorico e Marche, oltre a quelli della Sardegna.

Chi vuole vedere la serata di venerdì “Folk’n’Wine” organizzata dall’associazione Club Bacco Rock e dedicata ai 40 anni dell’associzione Ittiri Cannedu  può farlo cliccando sul seguente link della sezione video del sito sassarinotizie.com che ha ripreso l’evento (andare direttamente al 12° minuto)

http://www.sassarinotizie.com/video/

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