Ferrara: sottoscritto protocollo gestione interventi urgenti. Dubbi coisp
PROTOCOLLO SOTTOSCRITTO IN PREFETTURA A FERRARA
SULLA GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI URGENZA NEI CONFRONTI
DI SOGGETTI IN STATO DI ALTERAZIONE, I DUBBI DEL COISP.
PROCEDURE NON IN RACCORDO CON LE TECNICHE INSEGNATE
AI POLIZIOTTI. QUALE VALIDITA’ NORMATIVA PER QUESTE REGOLE
E QUALI RESPONSABILITA’ GIURIDICHE?
Il Sindacato Indipendente di Polizia COISP, con il suo Segretario Generale Franco Maccari, ha chiesto al Ministero dell’Interno ed all’Ufficio Relazioni Sindacali, delucidazioni rispetto alla convenzione sottoscritta in Prefettura a Ferrara, relativa alla “Gestione di interventi d’urgenza su soggetti con alterazioni che pur non richiedendo l’attivazione delle procedure per il T.S.O. sono tali da poter costituire pericolo immediato”.
Secondo quanto si è appreso da articoli di stampa, il protocollo è stato sottoscritto il 25 luglio scorso dal Prefetto di Ferrara Michele Tortora, dal Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, dal Questore Orazio D’Anna, dal Comandante Provinciale dei Carabinieri Carlo Pieroni, dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Sergio Lancerin, dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera S. Anna Gabriele Rinaldi e dal Direttore Generale dell’Azienda U.S.L. Paolo Saltari, con “lo scopo di favorire e rendere omogenea, su tutto il territorio provinciale, mediante il raccordo fra Organismi Sanitari ed Organismi di Polizia ed il reciproco supporto fra gli Operatori facenti capo agli stessi, la gestione di interventi di urgenza su soggetti con alterazioni che, pur non richiedendo l’attivazione delle procedure per il TSO, siano in condizioni tali da poter costituire pericolo immediato per sé e/o per altri”.
“Da oltre sei anni – spiega Franco Maccari – sollecitiamo l’adozione di protocolli operativi per il personale della Polizia di Stato. Il Coisp, per motivi legati a questa incessante richiesta, è stato più volte attaccato da rappresentanti politici ed anche istituzionali, ponendosi comunque sempre in prima linea nelle richieste di adozione di procedure mirate alla salvaguardia, fisica e legale, degli Operatori di Polizia. Troppi colleghi, a causa di questo vuoto normativo e procedurale, hanno pagato con la vita o con conseguenze gravissime alla propria incolumità. Il Coisp quindi guarda con particolare attenzione allo studio del Gruppo di lavoro
costituito dal Capo della Polizia, con lo scopo di rendere omogenee, chiare ed attuabili, le linee guida degli interventi di Polizia, anche, ma non solo, nei confronti di soggetti in stato di alterazione psicofisica.
Ci chiediamo quindi in quale cornice sia stata elaborata la Convenzione firmata a Ferrara, se corrisponda al vero il fatto che sia stata condivisa con il Ministero e per quale motivo le Organizzazioni Sindacali del personale della Polizia di Stato non siano state coinvolte né nella fase di studio né in quella di stesura”. Maccari chiede anche, alla luce del termine della fase di studio del Gruppo di lavoro dipartimentale istituito lo scorso 29 ottobre ed a cui partecipano rappresentanti delle Direzioni centrali e di Uffici, “quali siano la validità delle regole adottate a Ferrara, quale valenza normativa sotto il profilo della responsabilità giuridica
sia stata valutata e per quale motivo al medesimo tavolo non vi fosse anche un rappresentante della Magistratura”. “Infine – conclude Maccari – ci chiediamo quali siano le corrette procedure da adottare da parte del personale di Polizia della provincia di Ferrara, data la ‘novità’ introdotta sul campo dall’art 4 lettera E della suddetta Convenzione, secondo la quale “gli operatori di polizia immobilizzeranno gli arti del soggetto mentre gli operatori sanitari si faranno carico di immobilizzare la testa ed il torace del medesimo”, senza che vi sia stato alcun raccordo con le tecniche tuttora adottate ed insegnate durante i corsi di formazione di Polizia, oggetto anche di specifico aggiornamento professionale sul piano nazionale”