Salute

Significativo aumento delle ospedalizzazioni per disturbi alimentari nelle ragazze

anoressia,dietaLe ospedalizzazioni dovute a disturbi alimentari sono aumentati drasticamente negli ultimi anni tra gli adolescenti e pre-adolescenti in tutto il paese.In più anziano da 10 a 19 anni ragazze, il tasso di ospedalizzazione causata da questi disturbi è aumentato del 42% tra il 2006 e il 2013, secondo gli esperti. In altri gruppi di età, il tasso di ospedalizzazione è stabile. Nel 2012-2013, la gran parte dei pazienti erano sotto i 20 anni. Ragazze ospedalizzate affetti da depressione, disturbi d’ansia, stress e disordini di regolazione.Anoressia e bulimia colpiscono più le ragazze e le donne che ragazzi e uomini.  Gli uomini rappresentano circa il 10% dei soggetti colpiti.


 Queste malattie hanno conseguenze fisiche:

•          Macilenza

•          Affaticamento, debolezza

•          Perdita di incoscienza e la memoria

•          Perdita di capelli

•          Lunado (comparsa di peli sul viso)

•          Diminuzione della temperatura corporea

•          Mal di stomaco, problemi digestivi

•          Battito cardiaco irregolare

Ma effetti anche psicologici:

•          Ansia

•          Impulsività

•          Ritiro

•          Disturbi del sonno

•          Pensieri ossessivi

•          Cambiamenti emotivi

•          Problemi di concentrazione

•          Umore depresso, irritabilità

•          Capacità mentali deteriorate

Un tema, quello dei cosiddetti disturbi alimentari che negli ultimi anni appare trascurato, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma che alla luce dell’aumento dei casi, richiederebbe un più incisivo intervento statale e delle regioni per favorire tutte le attività di cura, ma soprattutto di prevenzione richieste in una società come la nostra dove l’ossessione per l’immagine linea, lo stress, le condizioni determinate dalla crisi economica sta portando a conseguenze drammatiche per un’intera generazione di giovani con effetti che vanno a ricadere inevitabilmente sul nostro sistema di Welfare e sulle famiglie.

Lecce, 5 settembre 2014

Giovanni D’AGATA

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