Crotone e Petilia Policastro: lotta all’ndrangheta. Sequestro beni
Nuova operazione contro il crimine organizzato e la lotta all’ndrine calabresi. La Guardia di Finanza di Crotone ha portato a termine due operazioni, dando esecuzione ad altrettanti decreti di sequestro preventivo d’urgenza emessi dal Presidente del Tribunale di Crotone.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno confermato la presenza di frequentazioni del CARIATI con noti pluripregiudicati del luogo, anch’essi indiziati di appartenere al medesimo clan mafioso. Inoltre, le indagini patrimoniali (estese ai familiari conviventi nell’ultimo quinquennio) hanno evidenziato una consistenza patrimoniale non compatibile con i redditi dichiarati che appaiono irrisori e non sufficienti a soddisfare le primarie esigenze di mantenimento del nucleo familiare.In particolare, gli accertamenti effettuati dal Nucleo Polizia Tributaria riguardano la posizione di Martino CARIATI, di anni 34, ritenuto appartenente alla cosca “Farao-Marincola”, meglio conosciuta come “locale di Cirò”, con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti ed in materia associativa, già sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. per effetto del provvedimento disposto dal Tribunale di Crotone nel marzo 2008.
Sono così state sequestrate 3 aziende (un’attività di commercio all’ingrosso di alimentari e due esercizi di commercio al dettaglio di biancheria), nonché un appartamento in Cirò Marina, 5 fabbricati siti in Umbriatico (KR), 2 terreni oltre ai rapporti bancari intestati al Cariati ed ai familiari.
Il valore dei beni sequestrati, per l’amministrazione dei quali è stato nominato un professionista, ammonta a complessivi Euro 1.400.000.
Non solo, duro colpo alle ‘ndrine anche a Petilia Policastro dove sarebbe stata colpita la cosca dei “Comberiati” di Petilia Policastro, segnatamente la posizione di Vincenzo Comberiati (classe 1957). Comberiati, secondo quanto si apprende sarebbe stato ritenuto al vertice del locale di ‘ndrangheta di Petilia, è allo stato detenuto in custodia cautelare per espiazione pena ed è in attesa di giudizio per altri procedimenti penali pendenti per reati di omicidio, associazione mafiosa ed altro.
Nei suoi confronti, inoltre, il Tribunale di Crotone ha disposto in data 24 marzo 2010 la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, con decreto divenuto irrevocabile a dicembre 2011.
Anche in questo caso, la proposta di misura di prevenzione patrimoniale è stata fondata, oltre che sulla pericolosità sociale del proposto, anche sulla disponibilità (diretta o indiretta) di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, tanto da far ragionevolmente ritenere che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego.
Nello specifico, i beni immobili e gli automezzi formalmente intestati al coniuge ed al figlio del Comberiati, alla luce delle risultanze complessive dell’analisi delle movimentazioni economico finanziarie in entrata (fonti), raffrontate con le uscite (impieghi), non hanno trovato giustificazione nei modesti redditi prodotti, a malapena sufficienti per le primarie esigenze di sostentamento del nucleo familiare.
Ciò anche in considerazione del disconoscimento dei rapporti di lavoro posti in essere dall’impresa agricola di cui è titolare la moglie del proposto, come emerso a seguito dell’attività ispettiva compiuta dall’INPS che ha ritenuto come tale impresa sia stata esclusivamente finalizzata a far percepire indebitamente prestazioni previdenziali o costituire posizioni assicurative a favore di soggetti che, di fatto, non hanno prestato attività lavorativa.
Il patrimonio di cui è stato ordinato il sequestro, il cui valore è stimato in circa €. 600.000, è costituito da:
- nr. 21 terreni agricoli in Petilia Policastro;
- nr. 2 terreni in Mesoraca;
- nr. 3 fabbricati siti in Petilia Policastro;
- nr. 3 autovetture;
- rapporti bancari e postali.
I risultati ottenuti confermano il continuo coinvolgimento della Guardia di Finanza, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nella lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto delle attività imprenditoriali attraverso le quali le organizzazioni criminali reimpiegano i capitali illecitamente accumulati e si mimetizzano nell’economia legale.
In questo ambito, la strategia del Corpo è fondata sulla sistematica aggressione dei sodalizi sul versante patrimoniale, attraverso attività investigative finalizzate al sequestro ed alla confisca dei proventi e dei beni ottenuti dalle attività delittuose. (strettoweb)