Carte di credito: truffe informatiche in netta crescita
Negli ultimi 6 anni pirateria informatica in crescita del 66%. Il rapporto Verizon 2015 lancia l’allarme sulla sicurezza di carte di credito e Bancomat
Carte di credito sotto minaccia dei pirati informatici. Le truffe perpetrate ai danni dei consumatori che si servono di circuiti elettronici per compiere i propri movimenti sarebbero sempre più frequenti, nonostante i continui studi orientati a garantire sicurezza e protezione e a combattere i fenomeni di cyber-pirateria. La società progredisce sempre più verso la digitalizzazione, la gente ha maggior confidenza con e-commerce, conti online, circuiti virtuali, mette le varie carte di credito proposte dal mercato a confronto utilizzando portali dove comparare servizi e costi, esplora frontiere d’acquisto sempre più ampie. Ma il progresso ha un costo, ed ecco giungere il conto da pagare. Un conto salato.
Verizon: truffe sulle carte di credito al +66%
Tra il 2009 e il 2014, i casi di pirateria informatica su carte di credito, carte di debito e prepagate sono aumentati del 66%. A rivelarlo è il Verizon 2015 Pci Compliance Report, che ha preso in esame il settore dei pagamenti virtuali. In particolare, lo studio ha valutato la conformità al Payment Card Industry Data Security Standard (Pci Dss) di multinazionali e grandi imprese di 30 Paesi in tutto il mondo, scoprendo come la sicurezza dei risparmi della cittadinanza mondiale sia tutt’altro che in miglioramento.
Emergenza sicurezza
Sebbene la questione fosse già nota, l’analisi pone un ulteriore accento su una criticità che non può non accendere un campanello d’allarme. Le transazioni eseguite tramite piattaforme virtuali continuano ad attestarsi in crescita e nel 2015, ricorda Verizon, dovrebbero oltrepassare i 20 trilioni di dollari (1 trilione equivale a 1 milione alla terza), per una mole di operazioni gargantuesca, il cui controllo diventa estremamente complicato anche per sistemi avanzati di tutela dei dati.
Il profilo del pirata informatico
A minacciare la sicurezza di carte e conti non sono quasi mai hacker free-lance che agiscono in modo autonomo. Si tratta quasi sempre di vere e proprie organizzazioni criminali di esperti del settore, principalmente provenienti dall’Est Europa, ma significative minacce giungono anche da Asia e America Latina. Tali gruppi attivano spesso delle vere e proprie procedure di reclutamento per assoldare nuove milizie del cyber-spazio e affinare continuamente i propri metodi di violazione dei sistemi.
Un danno soprattutto per le aziende
“Per i consumatori – ha spiegato Gabriel Leperlier, uno dei massimi dirigenti di Verizon – le conseguenze sono limitate, può trattarsi di un inconveniente fastidioso, perché intacca il proprio conto in banca, ma per le aziende, come ad esempio i negozianti, i siti di e-commerce, le banche o i Psp-Payment Service Providers, le conseguenze possono essere enormi”.
Consumatori e istituti, infatti, possono contare su coperture assicurative che riducono al minimo rischi e danni. Come ha ricordato Leperlier, gli episodi di pirateria informatica si traducono, per le imprese, in “una perdita sostanziale di guadagno nei mesi immediatamente successivi alla violazione, un problema che coinvolge principalmente siti di e-commerce e negozi, la perdita della certificazione Pci e la chiusura dell’attività per i Payment Service Providers”.