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Sclerosi Multipla: per un nuovo studio la CCSVI esiste e l’angioplastica crea effetti positivi anche sul cortisolo

pubid-388413336  E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Hormone and Metabolic Research uno studio intitolato “Neuroendocrine Responses to Transvascular Autonomic Modulation: A Modified Balloon Angioplasty in Multiple Sclerosis Patients” (Risposte neuroendocrine dalla modulazione autonomica transvascolare: un’angioplastica con palloncino modificata nei pazienti con sclerosi multipla).

Secondo alcuni ricercatori americani, l’angioplastica con palloncino (BA) è una modalità di trattamento per correggere le lesioni vascolari nei pazienti con sclerosi multipla (SM), che presentano un’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI). Gli autori hanno ipotizzato che i benefici clinici della BA derivino in parte dal miglioramento della funzione cardiovascolare del sistema nervoso autonomo (ANS). Hanno così adottato come tecnica modificata della BA, la modulazione autonomica transvascolare (TVAM), con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le attività funzionali dell’ANS. La TVAM ha coinvolto la dilatazione di più aree vascolari, tra cui le vene giugulari interne (IJVs), la vena azygos e le vene renali, con l’applicazione di compressione manuale. Dal momento che l’ANS regola la funzione dell’asse ipotalamo ipofisi (HPA), gli autori hanno esaminato gli effetti della TVAM sull’asse HPA nei pazienti con SM, e hanno determinato il rapporto tra la funzione dell’ANS e l’attività dell’HPA. Sono stati misurati prima e 24 ore dopo la TVAM su 72 pazienti con SM, i livelli sierici dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e del cortisolo, la pressione del sangue sistolica e diastolica (BP), e i parametri di variabilità della frequenza cardiaca (HRV). Al basale i livelli sierici di ACTH e di cortisolo erano inferiori ai valori normali rispettivamente nel 18% e 25% dei pazienti con SM.. L’intervento ha comportato una significativa riduzione sia dell’ACTH che del cortisolo (p <0.001), con una riduzione dell’ACTH più marcata negli uomini rispetto alle donne (p <0.001). Dopo la TVA la BP aumentava nei pazienti che presentavano al basale una BP entro limiti inferiori ai valori normali, ma diminuiva nei pazienti al basale con BP sopra ai valori normali. In un’analisi univariata, le variazioni (Δ) dei livelli sierici dell’ACTH correlava debolmente, anche se in maniera significativa, con le variazioni della pressione diastolica (r = -0,265, p = 0.03), e le variazioni dei livelli sierici di cortisolo correlava debolmente, ma significativamente, con le variazioni della BP sistolica (r = -0,283, p = 0,01). Secondo gli autori, le riduzioni osservate di ACTH e di cortisolo sono in contrasto con un aumento “stress-mediated” dei livelli sierici di questi ormoni, che era atteso dopo una procedura invasiva. Le implicazioni cliniche di questa risposta inattesa, necessitano di ulteriori indagini.

Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25789986

COMMENTO:

Questo studio dimostra in primis che la CCSVI esiste ed è connessa con la perfusione cerebrale e il liquor; inoltre l’angioplastica (PTA) crea altri effetti positivi neuroendocrini sul cortisolo.

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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