Roma: un misterioso ritrovamento. Picasso e le Violine boutille de bass?
I carabinieri di Roma hanno ritrovato, e sequestrato, un prezioso quadro attribuito a Pablo Picasso intitolato”Violin e boutille de bass”. L’attuale proprietario, un ex corniciaio, ha ricevuto l’opera nel 1978 come compenso per un piccolo lavoro svolto ad un cliente rimasto fino ad ora anonimo.
L’artigiano, per svariati anni non ha intuito quale potesse essere il valore dell’opera e soltanto di recente ha scoperto che si trattasse di un autentico Picasso. Purtroppo, come spesso accade, anziché chiedere l’intervento del Ministero deputato ha pensato di venderlo per ricavarne una cifra da capogiro.
Il quadro risalente al 1912 misura 54×45 centimetri e potrebbe valere circa quindici milioni di euro. Le indagini che hanno portato al ritrovamento hanno preso l’avvio in seguito alla presentazione di una domanda per la libera circolazione delle opere d’arte effettuata dalla celebre casa d’aste Sotheby’s . L’intenzione del proprietario del prezioso quadro era quella di venderlo all’estero probabilmente in Svizzera. Per quanto riguarda la destinazione finale, il Ministro Franceschini ha affermato che bisogna attendere gli sviluppi delle indagini e, soltanto in seguito, si potrà determinare con esattezza il luogo della sua custodia.
Oltre al “Violin e boutile de bass”, le forze dell’ordine hanno rinvenuto anche altri due reperti di grande valore. Si tratta dell’olio su tela “Veduta di Piazza San Marco dall’attracco delle gondole” del pittore Luca Carlevarijs e risalente al 1600 e di una statua di epoca romana. Il dipinto era stato rubato dall’abitazione di un collezionista nei primi anni 1980 ed era in possesso di un mediatore milanese. Durante i controlli, i carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale hanno individuato l’opera scoprendo che era destinata ad esser venduta illegalmente in Svizzera. Il ritrovamento assume un’importanza ancora maggiore perché ha chiarito le modalità del commercio clandestino che collega il nostro Paese con la Svizzera; da qui poi, molti dei beni sono smerciati verso altre destinazioni, Usa compresi.
Il Mitra trauroctono, ossia la rappresentazione di Mitra durante l’uccisione del toro, è un’opera unica con un valore stimato che si aggira sugli otto milioni di euro. Il sequestro è avvenuto su un furgone che, da Fiumicino, era probabilmente diretto in Svizzera; il delicato carico viaggiava con delle piante ed era celato da un telo. In tutto il mondo esistono esclusivamente altre due opere che possono essere paragonate al Mitra tauroctono e si trovano esposte al British museum e ai Musei Vaticani. Gli ultimi rinvenimenti evidenziano la diffusione e l’importanza del traffico illegale dall’Italia di opere d’arte dal valore inestimabile.
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