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Ricercatori belgi hanno scoperto la causa di una malattia rara della pelle

ospedaleGravi lesioni della pelle, febbre, dolore e stanchezza, un vero e proprio tormento per le “vittime”. Spesso, per  questa malattia rara della pelle vi sono trattamenti efficaci, ma in moltissimi casi risulta non curabile. Ora però ci sarebbe una speranza: un team di ricercatori della Katholieke Universiteit Leuven hanno identificato una possibile causa della malattia ed ha anche sviluppato un trattamento, i cui primi risultati sono stati positivi.

Secondo i ricercatori Adrian Liston (VIB/KU Leuven) e Carine Wouters (UZ Leuven/KU Leuven), la malattia in questione è causata da una mutazione nel gene CLVS. Quindi, il corpo reagisce come se fosse in presenza di un’infezione batterica della pelle. Per trattare questa condizione, i ricercatori hanno evidenziato il ruolo benefico di un farmaco, l’anakinra, anche usato per trattare l’artrite. I primi risultati sono stati positivi. Le lesioni della pelle di un paziente, come anche la febbre ed il dolore, sono spariti velocemente.

Un esperimento allargato è stato condotto su altri pazienti nelle Fiandre al fine di dimostrare l’efficacia del trattamento. Per Adrian Liston, la ricerca sulle malattie rare porta i suoi frutti. “Abbiamo guarito ogni mese dei pazienti affetti da malattie che sino a pochi anni fa non avremmo mai potuto trattare ” ha inoltre dichiarato. Vengono considerate tali quelle malattie che colpiscono non più di 5 persone ogni 10mila. In Belgio, di cui soffrono in Italia circa 670mila persone. Amiotrofia spinale, epidermolisi bollosa, fibrosi cistica, anemie ereditarie, malattia di Startgard, sindrome oculo-cerebro-cutanea, distrofie muscolari sono solo alcune delle 6mila patologie considerate rare.

Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, tale ricerca può accendere la speranza di migliaia di cittadini colpiti da tale patologia che purtroppo sono nell’incertezza di cure non sempre definitive.

Lecce, 31 marzo 2016                                                                                                                                                                                           

Giovanni D’AGATA

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