Flavio Secchi conquista l’accesso alla finale estiva di Musicultura
Ci sarà anche Flavio Secchi a calcare l’ambito palcoscenico dell’Arena Sferisterio di Macerata i prossimi 23, 24 e 25 giugno per le serate conclusive della ventisettesima edizione di Musicultura. Con 6431 voti l’artista sardo conquista uno dei due posti determinati dalla votazione su Facebook e insieme a Gianfrancesco Cataldo (6609 voti) accede di diritto alle giornate finali della importante manifestazione nazionale. Sul palcoscenico marchigiano il paroliere isolano porterà il fortunato brano in gara intitolato La cosa più bella, composizione inclusa nell’album Parole per Chitarra di prossima pubblicazione con la quale proprio durante le selezioni ha conquistato il premio Un Certain Regard, conferito alla migliore esibizione della serata e consegnatogli sul palco dalle mani di Flavio Corradini, Rettore dell’Università di Camerino. Confermate per le serate estive di Musicultura le presenze dei Tiromancino, Gianna Nannini, Eugenio Finardi, Simone Cristicchi, James Senese, Dacia Maraini, mentre tanti altri sono ancora in fase di definizione. La giuria vanterà tra i suoi membri alcuni tra i nomi più importanti nel panorama cantautorale nazionale quali Claudio Baglioni, Luca Carboni, Carmen Consoli, Gaetano Curreri, Niccolò Fabi, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Giorgia, Gino Paoli, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti e Federico Zampaglione.
In occasione della finale della settima edizione del Premio Donida – Il Talent dei Compositori il 19 maggio, Flavio Secchi si esibirà in qualità di ospite d’onore presso il Teatro di Vetro nella Fabbrica di Lampadine di via Ludovico di Breme a Milano. Un ritorno da protagonista, quindi, per il musicista su un palcoscenico amico che proprio durante la scorsa edizione l’ha visto trionfare con ben due importanti riconoscimenti (“Premio La Compagnia” e il “Premio Ricordando il Maestro”).
L’ARTISTA – Flavio Secchi inizia lo studio della chitarra nel 1986, prendendo le prime lezioni da suo padre. Dal 1994 inizia lo studio della chitarra classica e del jazz con i maestri Paolo Alfonsi e Gianluca Corona. Nel 2009 consegue il diploma accademico in chitarra jazz presso il Conservatorio di Musica G. P. Da Palestrina di Cagliari sotto la guida del maestro Massimo Ferra, con una tesi su Wes Montgomery. Nel 2010 frequenta il St.Louis College of Music di Roma e dal 2012 inizia lo studio della chitarra flamenca a Siviglia presso il Conservatorio Cristobal de Morales con Manuel Herrera e l’accademia Artes Escenicas Rebollar di Eduardo Rebollar . Al suo attivo vanta seminari e masterclass con musicisti di calibro internazionale tra i quali Pat Metheny, Kurt Rosenwinkel, Peter Bernstein, Dave Douglas, Butch Morris, Rafael Riqueni. Dal 2010, parallelamente alla sua attività da strumentista, intraprende la strada del cantautorato mettendo a frutto le sue passioni poetiche, letterarie e musicali. Collabora con Le Balentes, il Mogase Trio, gli Haiku Sensei, gli Aletheia, Sikitikis e con la cantante Francesca Corrias. Nel 2013 prende vita il suo primo lavoro cantautorale, l’album Flavio Secchi & the Hall Kitchen, lavoro indipendente e autoprodotto con il quale partecipa all’Ichnusa Music Contest qualificandosi tra i primi 20 artisti su oltre 600 iscritti ed entrando nella compilation del contest in allegato al quotidiano L’Unione Sarda. Nel novembre 2014 si aggiudica il “Premio La Compagnia” e il “Premio Ricordando il Maestro” al Premio Donida – “Il Talent dei compositori”. Nel giugno 2015 una sua raccolta di poesie viene pubblicata nell’opera intitolata “Aurisse” per Aletti Editore. Nel settembre 2015 conquista il terzo posto al IV Premio Internazionale di Letteratura “Alda Merini” con la poesia inedita intitolata “Il Perditore di Treni”. Nello stesso anno l’artista prende vita la collaborazione con il produttore artistico Massimo Satta con cui inizia il lavoro per la realizzazione del disco “Parole per Chitarra” in uscita nella primavera 2016 per l’etichetta “La Compagnia di Donida”. Il 26 febbraio 2016 partecipa alle audizioni della rassegna musicale “Musicultura: Festival della Canzone Popolare e d’Autore – XXVII edizione“, con due brani inediti inclusi nella prossima produzione discografica e si aggiudica il premio ‘Un Certain Regard’, riconoscimento conferito alla migliore performance della serata.
LA RASSEGNA – In ventisette anni, “Musicultura” (già Premio Recanati) si è affermato come una delle rassegne musicali italiane più innovative. La peculiarità della formula, la prerogativa di attingere alla creatività della musica “popolare” senza confini di genere e senza criteri di esclusione che non siano quelli della qualità e della originalità, il dinamismo delle scelte hanno reso il Festival un polo di riferimento spettacolare verso cui si volge annualmente l’attenzione del pubblico e del circuito mediatico. Al contempo, l’elevato profilo culturale della rassegna, anche per l’attenzione dedicata alla poesia e più in generale alla “parola”, ha alimentato nell’immaginario di una platea molto vasta l’idea del “Festival” come “contenitore culturale” credibile, ma non per questo accademico.Insomma, per una serie di circostanze “Musicultura” – uno dei pochi appuntamenti radiofonico-televisivi fissi del panorama musicale italiano (Radio1 Rai, Rai 2, Rai 3) – è oggi sentito come sinonimo di cultura, intrattenimento, spettacolo. La manifestazione, le cui diverse fasi – dal lancio del bando di Concorso, alla selezione delle proposte, fino alle tre serate finali di pubblico spettacolo – tengono ogni anno desta l’attenzione del pubblico per un arco temporale di più mesi, ha avuto e sempre più avrà i suoi punti di forza:
· nella chiara scelta di una “missione” prioritaria da compiere, che è quella della individuazione delle nuove tendenze e della valorizzazione dei nuovi talenti della musica popolare e d’autore contemporanea, attraverso il Concorso annuale unico nel suo genere per trasparenza, polimedialità della formula, impatto comunicativo, consistenza dei riconoscimenti finali
· nel forte coinvolgimento dei mezzi di comunicazione tradizionali (carta stampata, radio, tv generaliste) e nuovi (internet, canali tematici, telefonia) per realizzare un ricco e partecipato percorso polimediale in tutte le principali fasi della manifestazione
· nello sforzo di abbattere i tradizionali steccati tra cultura e spettacolo, tra arte e intrattenimento, tra alta cultura e cultura di massa, nella convinzione che simili contrapposizioni servano solo a fornire alibi ai cattivi operatori sia della cultura, sia dello spettacolo.