Speciale Sclerosi Multipla

Sclerosi Multipla: ricerche pionieristiche dell’ISNVD sul rapporto fra liquor e flusso giugulare

issIl professor Clive Beggs dell’Institute for Sport, Physical Activity and Leisure della Leeds Beckett University (UK) ha presentato le ricerche pionieristiche della Società Internazionale per le Malattie Neurovascolari (ISNVD) sul rapporto tra liquor e flusso giugulare in un articolo intitolato “Cerebral venous drainage and its impact on cerebrospinal fluid motion: a retrospective review of the work of the ISNVD” (Drenaggio venoso cerebrale ed il suo impatto sul movimento del liquido cerebro-spinale: una review retrospettiva sul lavoro della ISNVD).

Secondo il professor Beggs, sin dalla nascita della Società, i membri della ISNVD hanno sperimentato il lavoro sull’interazione tra il sistema del liquido cerebrospinale (CSF) ed il sistema di drenaggio venoso cerebrale, ed il suo possibile coinvolgimento nelle malattie neurologiche. Le indagini iniziali dei membri della ISNVD hanno coinvolto l’associazione tra la sclerosi multipla (SM) e l’aumento di pulsatilità del CSF nell’Acquedotto di Silvio (AoS). Questa è stata seguita da uno studio che ha segnalato un fenomeno simile negli adulti sani, senza malattie neurologiche, suggerendo che l’aumento della pulsatilità acquedottale potrebbe essere dovuto principalmente ad un’alterata biomeccanica intracranica associata ad un drenaggio venoso cerebrale ristretto, piuttosto che al decadimento neuronale. Questa opinione è stata rafforzata da Zivadinov et al., che hanno eseguito un’angioplastica venosa su pazienti con SM con diagnosi di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e ha scoperto che la procedura ha normalizzato la pulsatilità del CSF nell’AoS. Un lavoro indipendente di Zamboni e collaboratori aveva già mostrato un aumento del 63% nella resistenza idraulica delle vie venose extracraniche nei pazienti con sclerosi multipla con diagnosi di CCSVI. Come tale, questa parte del lavoro ha indicato un collegamento biomeccanico diretto tra il deflusso venoso cerebrale e il movimento del polso del CSF nell’AoS, un collegamento che è stato successivamente confermato da Laganà, Beggs e collaboratori in uno studio di risonanza magnetica che ha dimostrato una forte e positiva correlazione (r = 0,966; P<0.001) tra il volume ematico venoso intracranico ed il volume del CSF acquedottale nei giovani adulti sani.

Anche se le implicazioni cliniche di questo lavoro devono essere ancora pienamente comprese, l’aumentata pulsatilità del CSF nell’AoS è stata associata con la fase iniziale del danno alla sostanza bianca (WM) nei soggetti sani, senza malattie neurologiche. Come tale, questo sembra sostenere il lavoro di Chung et al, che hanno trovato un reflusso venoso giugulare (JVR) per essere associato ad alterazioni più gravi della WM legate all’età negli anziani. La collaborazione tra Chung, Zivadinov, Beggs ed i loro collaboratori anche rivelato che il JVR è associato a cambiamenti strutturali intracranici nei pazienti con malattia di Alzheimer, che porta ad un aumento del volume della materia grigia. Questa scoperta inattesa, che da allora è stata confrontata con uno studio successivo per indagare sull’invecchiamento negli individui sani, suggerisce che le anomalie di drenaggio venoso possono avere implicazioni neurologiche di vasta portata, portando ad una maggiore ritenzione ematica venosa nel cranio, qualcosa che ha il potenziale di alterare la dinamica del sistema del CSF intracranico.

Fonte: http://eprints.leedsbeckett.ac.uk/2671/3/Beggs_ISNVD_2016_abstract.pdf

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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