Sclerosi multipla: migliorando il flusso giugulare, ventricoli e perfusione cerebrale ne hanno beneficio
E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Vascular Surgery: Venous and Lymphatic Disorders uno studio italiano intitolato “Fixing the jugular flow reduces ventricle volume and improves brain perfusion” (Il ripristino del flusso giugulare riduce il volume del ventricolo e migliora la perfusione cerebrale).
Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Ferrara, coordinati dal prof. Paolo Zamboni, un volume aumentato del ventricolo e l’ipoperfusione cerebrale sono collegati alla neurodegenerazione. E’ stato ipotizzato che nei pazienti con un flusso giugulare ristretto, il ripristino chirurgico può ridurre il volume del ventricolo del cervello, poiché dovrebbe migliorare il gradiente di pressione, e quindi promuovere il riassorbimento del liquido cerebrospinale nel sistema venoso.
Gli effetti del ripristino del flusso giugulare sono stati valutati mediante un ecocardiogramma validato con protocollo colorDoppler (ECD) della quantificazione del flusso, flebografia a risonanza magnetica, e tomografia a emissione di fotone singolo combinata con la tomografia computerizzata (SPECT-CT). La misura del risultato principale era il volume del ventricolo cerebrale valutato in cieco con la SPECT-CT. I risultati secondari erano la perfusione cerebrale in tutto il cervello e in altre 12 aree cerebrali. Il follow-up medio dei parametri SPECT-CT ed ECD era di 30 giorni. Il tasso di pervietà è stato successivamente monitorato mediante lo stesso protocollo ECD ogni 3 mesi.
Fra i 56 pazienti (28 uomini e 28 donne, età media anni 44 ± 10) con diagnosi ecografica positiva per l’insufficienza venosa cronica cerebrospinale causata da lembi giugulari non mobili, 15 pazienti sono stati esclusi dal gruppo iniziale, perché non soddisfacevano i criteri di inclusione ed esclusione. Dei rimanenti 41 pazienti, 27 pazienti (14 uomini, 13 donne; età media, anni 48 ± 7) sono stati sottoposti ad endoflebotomia ed angioplastica con patch autologo della vena. La resezione del muscolo omoioideo è stata eseguita quando opportuna. Il gruppo di controllo comprendeva 14 pazienti di pari età e sesso (8 uomini, 6 donne, età media, anni 44 ± 11), che non erano stati trattati. La concomitante patologia (comorbilità) era la sclerosi multipla recidivante-remittente (RR) e secondariamente progressiva (SP), senza differenze significative nel decorso clinico tra i gruppi. Nel gruppo di controllo, né l’ECD nè la SPECT-CT mostravano variazioni significative nel follow-up. Al contrario, nel gruppo operato, l’indice di flusso collaterale passava dal 70% al 30% (p <0,0003) grazie al miglioramento del flusso attraverso la vena giugulare interna. Di conseguenza, il volume del ventricolo diminuiva drasticamente nel gruppo trattato (da 34 ± 14 cm3 a 31 ± 13 cm3; p <.01). L’effetto è molto più evidente nel sottogruppo RR (P = .009), mentre nel sottogruppo SP, non era significativo. La perfusione è risultata essere migliorata nel gruppo chirurgico rispetto ai controlli, in particolare rispettivamente nelle aree occipitale e parietale del sottogruppo RR (P <.0001 e P = .017,), ma non nel sottogruppo SP. La probabilità di ridurre le dimensioni del ventricolo aumentava di 13 volte (P <.03), quando il ripristino del flusso giugulare raggiunge un indice di flusso collaterale postoperatorio pari o superiore al 20%. Infine, il tasso di pervietà a 18 mesi era del 74%.
Secondo gli autori, il ripristino del flusso nelle vene giugulari su pazienti affetti da insufficienza venosa cronica cerebrospinale potrebbe ridurre in modo significativo il volume del ventricolo del cervello e migliorare la perfusione cerebrale. Questi cambiamenti sono più evidenti sui pazienti nei primi stadi della malattia neurodegenerativa.
Fonte: http://www.jvsvenous.org/article/S2213-333X(16)30086-5/fulltext