Non sono prodotte dalle scie chimiche, sono ragnatele. Foggia ne è piena. Aristotele già ne parlava
Questa mattina, 09 novembre 2018, su Foggia sono caduti dei strani filamenti bianchi, appiccicosi al tatto. La popolazione s’è chiesta cosa fossero. Subito si è gridati ”al lupo, al lupo” poiché la prima ipotesi è stata quella del prodotto delle scie chimiche. C’è pure chi ha ironizzato sulla presenza di Spider Man, ma solo per sdrammatizzare, ovviamente.
In realtà sono semplicemente delle ragnatele, innocue per la salute umana, ma fastidiose da incontrare perché sono appiccicaticce. Un fenomeno conosciuto anche come “balooning” o “spider balooning”, utilizzato da alcune tipologie di ragni, diacari o lepidotteri, che secernono una seta che viene sollevata e trasportata dal vento.
Spesso mi sono occupato dell’argomento, ho scritto e parlato di scie chimiche (chemtrails) e della sua geoingeneria, affrontando le teorie della “conspiracy theory”. Che esistano non v’è dubbio, ma rimane l’interrogativo sul perché e cosa sono queste scie, anche se son stati fatti molti passi in avanti e con prove.
Ebbene questa volta non sono filamenti prodotte dalle scie. A rafforzare il dubbio che molti si pongono, è che stamani sulla città di Foggia c’erano i famigerati aerei bianchi che rilasciano le chemtrails. Spesso la contemporaneità dell’evento ha indotto questi aerei a irrorare i cieli al fine di confondere il fenomeno, camuffando le scie per le loro finalità. Questo è un dato di fatto, giacché le scie chimiche si notano in qualsiasi giorno dell’anno, mentre le ragnatele di oggi solo nel periodo finale dell’autunno. Ecco perché la curiosità giornalistica induce chi studia questi fenomeni ad approfondire e far chiarezza, senza retropensieri e negazioni istituzionali che spesso arrovellano il cervello di chi durante la ricerca di sigle, materiali, aeroporti e piani di volo degli arei che rilasciano quelle scie, cerca per informare correttamente le popolazioni.
Sul fenomeno di questi particolari “filamenti bianchi” si è espresso ben 5 anni fa il prof. Simone Angioni, chimico dell’Università di Pavia e segretario dell’Associazione Culturale Scientificast, che da tempo si occupa di studiare il fenomeno. «Per capirne l’origine – ha affermato il prof. S. Angioni- è stato necessario ricorrere a un saggio chimico per il riconoscimento di sostanze incognite. Il risultato? Un filamento proteico assimilabile alla seta. Si tratta di tela di ragno, cioè di una speciale seta che viene usata dai piccoli aracnidi per migrare e raggiungere nuovi territori. Questa tela ha caratteristiche eccezionali ed è scientificamente definita dragline; possiede una resistenza elevatissima e una sorprendente tolleranza agli agenti atmosferici e agli attacchi chimici. Diversi gruppi di ricerca la studiano da anni proprio per queste sue proprietà».
Appurato che sono filamenti prodotti da ragni in migrazione, è giusto dire che tal fenomeno si ripete da oltre 2400 anni. Una preziosa e tangibile prova ce l’ha lasciata Aristotele, che nei suoi scritti parlava di ragnatele. Ora, non credo che ai suoi tempi vi fossero aerei.
Riferimenti:
http://simoneangioni.blogspot.it/2008/12/anteprima-nuove-analisi-sui-filamenti.html
http://simoneangioni.blogspot.it/2008/12/risultati-delle-analisi.html
http://simoneangioni.blogspot.it/2008/11/i-misteriosi-filamenti-autunnali.html
- Duffey, “Aerial dispersal in a known spider population”, The Journal of Animal Ecology, 1956
G.S. Weyman, K.D. Sunderland, P.C. Jepson, “A review of the evolution and mechanisms of ballooning by spiders inhabiting arable farmland”, Ethology, Ecology & Evolution, 2002
J.D. van Beek, “The molecular structure of spider dragline silk: Folding and orientation of the protein backbone”, PNAS, 2002
“An analysis of Angel Hair 1947-2000” IUR, 2001