Società

Perché “fare del bene fa bene”? Lo spiega la filantropia strategica al VII Philanthropy Day

Cosa significa “fare del bene fa bene”? La risposta sta nel significato di “filantropia strategica”, ovvero il sostegno ad attività socialmente utili attraverso l’erogazione di risorse monetarie, che provengono da individui o da fondazioni bancarie o d’impresa. Ma non è sufficiente. Il termine “strategica” indica un elemento fondamentale, che è quello di erogare tali risorse utilizzando logiche e metodi di efficienza che generino valore per l’intera società. La filantropia strategica quindi “fa bene” perché punta a risolvere i problemi sociali intervenendo sulle cause e producendo risultati misurabili, con l’obiettivo primario di creare interventi sostenibili e duraturi.

Non è questo solo un concetto astratto, se si pensa che la filantropia muove in Italia ben 9,1 miliardi di euro, posizionandoci al terzo posto in Europa dopo Regno Unito (25,3 miliardi) e Germania (23,8 miliardi). Di questi 9,1 miliardi di euro, 4,6 provengono da elargizioni individuali; 1,5 miliardi da fondazioni (poco più di 1 miliardo da fondazioni bancarie e circa 200 milioni da fondazioni di impresa); il rimanente da lasciti testamentari, erogazioni da parte di imprese e altre modalità informali (come per esempio le donazioni alla chiesa). L’Italia si colloca inoltre al secondo posto in Europa per donazioni individuali e al quinto per erogazioni d’impresa con finalità filantropiche.

La filantropia strategica è protagonista del VII Philanthropy Day, in programma giovedì 24 ottobre a Milano (h.9 presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8), organizzato dalla Fondazione Lang Italia, ente indipendente nato nel 2011 con la mission di rendere più forti, efficaci e sostenibili le organizzazioni e le iniziative che intervengono per rispondere ai bisogni sociali.

Il Philanthropy Day è un luogo d’incontro che riunisce imprese, fondazioni, filantropi, volontari e diverse realtà impegnate nel sociale a vario titolo, tutti accomunati da un unico sostanziale obiettivo: produrre un reale cambiamento sociale. Chi partecipa al Philanthropy Day trova uno spazio dove trarre ispirazione per creare valore condiviso e dare vita a un futuro sostenibile e, possibilmente, migliore.

Spiega Tiziano Tazzi, presidente di Lang Italia: I giovani ci dimostrano che l’innovazione sociale è alla portata di tutti: se vogliamo che i nostri interventi siano efficaci e di impatto è importante cambiare prospettiva e adottare nuovi approcci in grado di affrontare i problemi della società in modo più partecipativo, trasversale e dinamico. È in quest’ottica che va inserito il ruolo chiave della filantropia – trasformativa, globale, strategica – come comune denominatore negli interventi di imprese, non profit, privati e società civile”.

Attuali i temi di tutte le sessioni nelle quali saranno presenti 31 relatori.

Le sessioni sono dedicate alla nuova Generazione di giovani Z, alle strategie di economia circolare e di adattamento per il cambiamento climatico, ai metodi di valutazione dell’impatto, ai modelli di intervento filantropico di fondazioni, famiglie e imprese.

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