ALBENGA- Sono già state raccolte più di 2.500 firme per la petizione presentata nei giorni scorsi, in conferenza stampa, dal sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, da Dino Ardoino, presidente della Croce Bianca e da Gino Rapa del Comitato “Senza pronto soccorso si muore”. La petizione è stata consegnata al Prefetto di Savona Enrico Gullotti, durante un incontro che il dottor Gullotti ha avuto in Comune, con il sindaco di Albenga Tomatis nel quale è emersa tutta l’amarezza del primo cittadino ingauno per l’insensibilità dimostrata dalla Regione.
La raccolta firme va avanti: ha lo scopo, in caso di gravi fatti che si potranno verificare, di indicare quali siano e di chi siano le responsabilità.
La lettera è un vero e proprio grido di allarme rivolto alla massima autorità locale statale affinchè la grave situazione sanitaria del ponente savonese non passi inosservata.
“La situazione già oggi è irreparabile- aveva detto in occasione della conferenza stampa il sindaco Tomatis- Molti miei pazienti hanno addirittura rinunciato a curarsi perché hanno paura di rimanere imbottigliati per ore al pronto soccorso di Pietra Ligure, come è accaduto a tanti. Il territorio è sguarnito e medici ed infermieri sono perennemente sotto pressione. Scene non da società civile, ma da bolgia infernale, sono costretti ad assistere ogni giorno familiari di pazienti e militi delle ambulanze”.
Non ha quasi più parole per commentare la situazione di Albenga e del suo comprensorio neppure Gino Rapa: “Toti vive lontano anni luce dalla realtà. La situazione è davvero già irreparabile. Stiamo assistendo a comportamenti disumani che hanno anche fatto preoccupare il nostro Vescovo, Sua Eccellenza Guglielmo Borghetti, che si è dichiarato d’accordo con la nostra iniziativa. Alla Liguria di Ponente chiediamo un risveglio di dignità. L’ Ospedale di Albenga ce lo hanno lasciato in eredità i nostri antenati, non possiamo restare inermi di fronte ad un affronto simile”.
Molto preoccupato è anche Ardoino: “Noi abbiamo 45 ambulanze ed un gran numero di generosi volontari, ma ora i nostri volontari temono le chiamate. Infatti mentre prima un servizio poteva al massimo durare un’ora o due al massimo, adesso siamo passati a tempi che variano da tre a sei ore e più. Al pronto soccorso di Pietra portiamo anche pazienti che poi dopo 3, 4 o 5 ore di attesa desistono, firmano e se ne vanno. A Genova calcolano che da Albenga a Pietra ci siano soltanto 12 chilometri, ma noi siamo il riferimento di un’ampia zona che comprende quattro valli dell’entroterra che sono anche profonde più di trenta chilometri e traffico, incidenti, blocchi sull’ Aurelia e sull’ Autostrada trasformano i 12 chilometri teorici in ore ed ore di viaggio. La situazione è vergognosa, da paese del terzo mondo. La nostra petizione deve far capire che ci sono delle responsabilità per questa situazione”.
La raccolta firme oltre che ad Albenga sta proseguendo anche in tutti gli altri comuni interessati alla chiusura del pronto Soccorso.
Critiche verso la Regione e Toti vengono anche dalla minoranza in
Comune: anche l’altro Tomatis, Roberto, ribadisce infatti la posizione critica dell’amministrazione ingauna rispetto alle scelte della Regione: “Toti e ASL incapaci di predisporre per tempo un piano d’emergenza per far fronte all’aumento del flusso di pazienti legato al periodo estivo e aggravato dall’ ondata di calore- afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia- in merito alle condizioni di lavoro del pronto soccorso del Santa Corona di Pietra Ligure. Tomatis chiede al presidente e assessore alla sanità Toti il motivo per il quale non è stato approntato un piano emergenziale per far fronte a questo flusso di persone in questo periodo ampiamente previsto cercando solo di correre ai ripari in modo tardivo e parziale solo dopo il 27 luglio implementando alcuni posti letto ai pazienti Covid negativi. “Tutto questo – prosegue Roberto Tomatis ha provocato il collasso del sistema emergenziale, un vero e proprio flop. La speranza che si possa scrivere la parola fine alle condizioni disastrose alle quali abbiamo assistito in questi giorni con una presa di posizione concreta di tutte le forze politiche che amministrano la regione”.
CLAUDIO ALMANZI