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Il ponte gobbo di Bobbio e le sue leggende

Il ponte gobbo di Bobbio ha una storia leggendaria. Il ponte gobbo di Bobbio sarebbe costruito dal diavolo in una sola notte.

L’antico ponte gobbo, o del diavolo, deve il nome alla sua struttura irregolare. Di epoca romana, ma rimaneggiato più volte, è formato da undici archi di altezza differente ed è lungo 273 metri.
Il ponte ha rappresentato un’importante via di comunicazione con le saline locali ed i territori confinanti della Liguria.

Il ponte gobbo di Bobbio e la leggenda

Sul ponte di Bobbio, in Emilia Romagna, esistono due differenti leggende. Secondo la prima, il diavolo propose a Colombano di costruirlo in una sola notte. In cambio avrebbe preso l’anima del primo che lo avrebbe attraversato. Il santo accettò e Satana, grazie all’aiuto di altri diavoli, edificò il ponte. Il giorno seguente, il santo fece attraversare il ponte da un cane. Il diavolo era stato beffato e così si butto con foga nelle acque del Trebbia, facendo diventare il ponte gobbo.

Un’altra storia racconta che nei pressi del fiume Trebbia si trovasse un’osteria. Il diavolo travestito da gobbo entra nel locale ed intavola una conversazione con il proprietario che esprime un desiderio. L’uomo vorrebbe che venisse costruito un ponte così la sua osteria sarebbe stata collegata a Bobbio e avrebbe guadagnato di più. Satana gli chiese se fosse disposto a vendere la sua anima per raggiungere il suo sogno. Il poveretto prima negò e poi, pensando ad uno scherzo, strinse la mano al gobbo. Il giorno successivo sul Trebbia apparve un ponte ma coloro che lo attraversavano erano spinti al turpiloquio perché le sue gobbe erano scomode. Una mattina la moglie dell’oste vide il demonio che si trasformava nel gobbo che aveva visto nel suo locale. Si rivolse al vescovo che le suggerì di invitare Satana alla loro tavola e di farlo bere fino allo stordimento. Durante la notte, l’ecclesiastico benedì il ponte e fece costruire delle edicole votive. La mattina dopo Lucifero si sveglia e vede la processione di devoti sul ponte. Prima di tornare negli inferi  lanciò una maledizione. Il Trebbia si sarebbe gonfiato fino a minacciare la stabilità del ponte ogniqualvolta la fede fosse stata meno forte e sincera.

Bobbio ed il suo borgo

Il toponimo Bobbio deriva dall’omonimo torrente. Il borgo, che si trova in Val Trebbia, nei secoli ha rappresentato un importante centro monastico dotato di uno scriptorium molto apprezzato. Il santo irlandese ricevette il territorio di Bobbio in dono dai re longobardi e qui costruì il suo ultimo monastero. L’abbazia, risalente al XV secolo, è costruita su una precedente costruzione religiosa.

Al suo interno si trova una cripta che custodisce i resti di san Colombano ed il cui pavimento è costituito da un bellissimo mosaico.  All’ingresso dell’edificio si trova la scritta latina “Terribilis est locus iste” ossia “Questo è un luogo terribile”. L’interpretazione, non sempre accettata, significa che l’abbazia è la casa di Dio e che non deve essere violata.
Da visitare anche il castello trecentesco costruito dai Malaspina.

Il ponte gobbo di Bobbio e san Colombano

Colombano nasce nel 540 circa in Irlanda. Spinto dal desiderio di evangelizzazione lascia la sua terra ed arriva in Gallia, Svizzera ed infine in Italia. Giunto a Pavia fu invitato dalla regina Teodolinda a combattere l’eresia ariana. Come ricompensa gli viene ceduto Bobbio che raggiunge nel 614; qui muore nel 615.

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