“Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini”, l’appello firmato da 100 tecnici.
“Incredibile è stata la mobilitazione nazionale a favore della Sicilia e della salvaguardia del suo patrimonio”, questa la dichiarazione di Giuliano Volpe e Manlio Mele promotori tra gli altri dell’iniziativa.
Sono stati quasi 4.000 in sole 48 ore i sottoscrittori dell’appello lanciato da 100 personalità del mondo della cultura e dell’università, primi firmatari Giuliano Volpe, archeologo, presidente della federazione delle consulte universitarie di archeologia, ex presidente del Consiglio superiore del MiBACT e anche componente del Consiglio Regionale BC della Sicilia, e Manlio Mele, architetto e urbanista, già Deputato Regionale ARS, nella quale è stato componente delle Commissioni Cultura e Ambiente.
“L’appello, sottolineano Giuliano Volpe e Manlio Mele, volutamente non ha il carattere tipico della polemica preconcetta e del “no a prescindere” a ogni cambiamento. Anzi sollecita nuove, più efficaci e partecipate forme di tutela, valorizzazione, comunicazione e gestione nel campo del patrimonio culturale. Ma al tempo stesso denuncia i limiti e i rischi insiti nel DDL 698/2020 all’esame dell’Assemblea regionale siciliana, come indicato anche da tante altre realtà operanti in campo culturale”.
All’appello hanno aderito docenti universitari siciliani, professionisti della cultura, persone impegnate nell’associazionismo culturale, ambientale e sociale, oltre a semplici cittadini sensibili ai temi della tutela e della valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Molto ampia, quasi prevalente, è stata però l’adesione a livello nazionale (e anche internazionale), con firme di alto prestigio del mondo della cultura, a dimostrazione dell’attenzione con cui si guarda alle vicende siciliane, che negli ultimi anni hanno destato grande preoccupazione, accresciuta ora dai contenuti del DDL, che nasconde tra le pieghe, nemmeno troppo occultati, evidenti rischi di un nuovo attacco speculativo al paesaggio siciliano, verosimilmente promosso da spregiudicate lobby.
“In tal senso, dichiarano Volpe e Mele, l’appello intende ispirarsi pienamente sia all’articolo 9 della Costituzione che affida alla Repubblica, intesa innanzitutto come comunità di tutti gli Italiani, il dovere di tutelare il paesaggio e il patrimonio culturale dell’intera Nazione (da cui la Sicilia non può essere considerata esclusa solo per l’autonomia di cui essa gode), sia ai principi della Convenzione europea di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società che affida alla partecipazione attiva dei cittadini un ruolo essenziale nella conoscenza, tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale”.
“Auspichiamo, concludono i promotori, che non si spengano i riflettori su questo tema e che si apra un vero grande cantiere, siciliano e nazionale, di elaborazione di norme che garantiscano al patrimonio culturale sia la necessaria tutela sia una valorizzazione efficace sia più moderne modalità di gestione che migliorino la qualità della vita dei cittadini e consentano occupazione qualificata e sostenibili forme di sviluppo economico basato sulla cultura”.
Ecco l’appello e i firmatari
“Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini” («quello che non hanno fatto i barbari, lo hanno fatto i Barberini»)
Ciò che non riuscì a fare in Sicilia la prima Repubblica lo vuole fare la seconda
È veramente GRAVE che, dopo decenni di violenze e di mortificazioni del patrimonio culturale, monumentale e paesaggistico della Sicilia, ancora oggi si voglia continuare a offrire alla speculazione edilizia una ulteriore occasione di saccheggio!
Noi sottoscrittori di questa lettera aperta non facciamo parte della categoria dei conservatori che si oppongono a qualsiasi cambiamento in maniera preconcetta. Siamo convinti della necessità di semplificare le norme e anche di sperimentare forme nuove di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, recependo alcune delle innovazioni sperimentate a livello nazionale negli ultimi anni e soprattutto valorizzando le professionalità culturali, tornando ad assumere per concorso specialisti dei beni culturali nelle strutture pubbliche ormai esangui, riconoscendo alle professionalità che operano da decenni negli assessorati il profilo e il ruolo specialistico adeguato, creando opportunità di lavoro qualificato per i tanti liberi professionisti formati nelle nostre università anche attraverso il partenariato pubblico-privato, in particolare, con il mondo del terzo settore, sollecitando la partecipazione attiva dei cittadini e delle forze migliori della società e spazi di economia sana, pulita e sostenibile, nello spirito della Convenzione europea di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società.
Con questa lettera aperta chiediamo IL RITIRO IMMEDIATO del DDL 698/2020 posto alla discussione delle Commissioni del Parlamento Regionale Siciliano, che nulla ha a che fare con le esigenze di miglioramento delle politiche culturali siciliane, e invitiamo a un’AZIONE COLLETTIVA DI CONTRASTO ALL’APPROVAZIONE tutti coloro che riconoscono nel patrimonio monumentale e paesaggistico della Sicilia un valore universale e un diritto costituzionale di tutti gli Italiani: l’articolo 9 della nostra bella Costituzione affida alla Repubblica (intesa anche come comunità di tutti gli Italiani) il compito di tutelare il paesaggio e il patrimonio culturale dell’intera Nazione, Sicilia compresa!
Riteniamo SCANDALOSO l’obiettivo speculativo sotteso a questo disegno di legge che, cavalcando l’onda popolare delle legittime istanze di semplificazione e sotto le mentite spoglie del recepimento della normativa nazionale, nella sostanza mira a scardinare l’intero sistema dei vincoli posti a salvaguardia del nostro millenario patrimonio culturale e paesaggistico.
Consideriamo INACCETTABILI i malcelati tentativi di:
- esautorare le Soprintendenze dal ruolo di garanti della tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, la cui funzione di garanzia del bene comune andrebbe al contrario rafforzata, anche favorendo sempre più una tutela sociale “dal basso” con il coinvolgimento dei cittadini;
- delegare ai comuni e ai consorzi di comuni il compito di rilasciare autorizzazioni e valutazioni di compatibilità paesaggistica delle opere edilizie, senza considerare l’efficacia anche nell’ordinamento regionale siciliano del DPR 31/2017 che prevede per tante tipologie di intervento paesaggistico procedure autorizzatorie semplificate;
- spostare il processo autorizzativo degli interventi sui beni paesaggistici dal livello regionale e tecnico delle Soprintendenze a quello locale e politico dei comuni, determinando una inevitabile maggiore “sensibilità” alle istanze particolaristiche degli elettori;
- demandare le autorizzazioni per interventi di demolizione e/o trasformazione di beni monumentali al Dirigente Generale dell’Assessorato dei Beni Culturali, che in virtù dello spoil system sarebbe oggetto di costanti pressioni da parte della politica;
- privare l’Assessorato dei Beni Culturali della redazione dei piani paesaggistici a favore dell’Assessorato Territorio e Ambiente di concerto con i comuni, senza considerare la profonda differenza di competenze tra i due assessorati e l’assenza di profili professionali specializzati nella tutela del paesaggio in carico all’Arta e alle amministrazioni comunali, mentre andrebbe favorita la collaborazione e l’integrazione tra competenze e professionalità;
- consentire una sostanziale sostituzione dei privati, che non si criminalizzano affatto, rispetto all’azione delle istituzioni regionali nella valorizzazione dei beni monumentali e paesaggistici, generando pesanti ingerenze politiche anche nella gestione dei Parchi, dei Musei e dei Centri; il ruolo dei privati deve essere integrativo e non sostitutivo rispetto alla pubblica amministrazione, sperimentando semmai forme innovative di partenariato pubblico-privato;
- scardinare l’assetto legislativo della tutelaattraverso la sostanziale abrogazione della l.r. 80/77 e della l.r. 116/80 che regolano le competenze e le funzioni del sistema regionale dei beni culturali e paesaggistici. L’assetto delle Soprintendenze uniche siciliane, paradossalmente, è stato assunto a modello normativo per l’intera Nazione dal Ministero dei Beni Culturali! Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio è peraltro vigente anche in Sicilia da 16 anni, in virtù del recepimento dinamico della norma nazionale.
Ci eravamo illusi che in tanti avessero compreso quanto le speculazioni edilizie del passato abbiano mortificato e danneggiato il patrimonio siciliano compromettendone non solo il valore ed il significato ma anche l’intrinseco potenziale economico. Vorremmo che la Sicilia torni a essere un luogo di innovazione e anche di sperimentazione di standard qualitativi internazionali di altissimo profilo nella tutela, valorizzazione, comunicazione e gestione del patrimonio culturale.
E invece con grande tristezza constatiamo ancora continui e autolesionistici tentativi di aggressione al patrimonio culturale, monumentale e paesaggistico siciliano.
La miope classe dirigente, come Saturno, per non perdere il potere divora i suoi figli.
Condividiamo tutti insieme questo appello apponendo le nostre firme.
I primi 100 firmatari:
Giuliano Volpe, Università di Bari “Aldo Moro”, Presidente emerito del Consiglio superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ MiBACT, Presidente della Consulta universitaria di Archeologia Postclassica e della Federazione delle Consulte universitarie di archeologia
Manlio Mele, Architetto – Urbanista, già Deputato Regionale ARS e componente della Commissione Cultura e Commissione Ambiente, ARS
Monica Amari, Università Cattolica del Sacro Cuore, docente di Progettazione Culturale
Anna Coliva, Direttrice Galleria Borghese Roma
Annibale e Marida Berlingieri, Dimore Storiche italiane. Palermo – Roma
Andrea Cardarelli, Università Sapienza di Roma, Presidente della Consulta Universitaria di Preistoria e Protostoria
Maura Medri, Università Roma 3, Presidente della Consulta Universitaria di Archeologia del Mondo Classico
Alberigo Barbiano di Belgiojoso, Architetto, Professore Politecnico di Milano
Renata Cantilena, Università di Salerno, Presidente della Consulta di Numismatica
Giuliano Lancioni, Università Roma 3, Presidente della Consulta universitaria per gli Studi sull’Africa e sull’Asia
Paolo Inglese, Direttore del Sistema Museale Università di Palermo, Professore Università di Palermo
Paolo Liverani, Università di Firenze, Presidente della Consulta di Topografia Antica
Renata Prescia, Presidente della Fondazione Salvare Palermo
Fulvio Cervini, Università di Firenze, Presidente della Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte
Leandro Janni, Presidente Italia Nostra, Sicilia
Michele Buffa, già Dirigente Servizio Pianificazione Paesaggistica, DPT Beni Culturali Regione Siciliana
Enrico Carapezza, già Dirigente regionale Centro per la Catalogazione e l’Inventario
Massimiliano Rossi, Università del Salento, Presidente della Società Italiana di Storia della Critica d’Arte
Mario Capasso, Università di Napoli Federico II, Presidente della Consulta Universitaria di Papirologia e dell’Associazione Italiana di Cultura Classica
Milena Gentile, Storica dell’Architettura e Presidente associazione Emily Palermo
Salvatore Adorno, Ordinario di Storia Contemporanea, Università di Catania
Erbe Giacometti, Presidente nazionale Italia Nostra
Aldo Corcella, Università della Basilicata, Presidente della Consulta di Filologia Classica.
Salvatore Cosentino, Presidente della Consulta per la Civiltà Bizantina e Neogreca
Beatrice Basile, già Soprintendente di Siracusa
Sandro Lipari, Presidente Arci, Sicilia
Marika Cirone Di Marco, già deputata ARS , componente Commissione Cultura
Anne Schoysman, Università di Siena, Presidente del Seminario di Filologia Francese
Franco Andaloro, Presidente WWF Sicilia
Chiara Donà delle Rose, Direttore di BIAS, Presidente Fondazione Donà delle Rose, Venezia – Palermo
Paola Mildonian, Professore Università Cà Foscari, Venezia
Fabio Monreale, Presidente Associazione Natura Sicilia, Palermo
Gianfranco Zanna, Presidente Legambiente, Sicilia
Sonia Netto Salomão, Università Sapienza di Roma, Presidente dell’Associazione Italiana di Studi Portoghesi e Brasiliani
Daniela Gionta, Università di Messina, Presidente della Società dei Filologi della Letteratura Italiana
Giovanna Franco Repellini, Architetto, Milano
Rita Pari, Presidente Associazione Ranuccio Bianchi Bandelli
Giovanni Fugà, Presidente Italia Nostra, sezione Val di Noto
Ferdinando Trapani, docente di Urbanistica, Università di Palermo
Pina Mandolfo, regista
Carmelina Concilio, Università di Torino, Presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio delle Culture e Letterature di Lingua inglese.
Antonella Riem, Università di Udine, Presidente dell’Associazione nazionale docenti di Anglistica
Cristiano Diddi, Università di Salerno, Presidente della Associazione Italiana Slavisti
Rosita Tordi Castria, Presidente della Società Italiana di Comparatistica Letteraria
Giuseppe Zanetto, Università di Milano, Presidente della Consulta Universitaria del Greco
Simona Costa, Università Roma 3, Presidente della Società italiana per lo studio della modernità letteraria
Gigliola Nocera, Università di Catania, Presidente dell’Associazione Italiana di Studi Nord Americani
Mauro Tulli, Università di Pisa, Componente del Consiglio Universitario Nazionale
Elisa Chiara Portale, Professore di Archeologia classica, Università di Palermo
Leonardo Mercatanti Professore di Geografia, Università di Palermo
Emma Vitale Professore di Archeologia cristiana e medievale, Università di Palermo
Giovanni Travagliato Professore di Storia dell’arte medievale, Università di Palermo
Alfredo Casamento Professore di Letteratura latina, Università di Palermo
Massimo Limoncelli Professore di Metodologia della ricerca archeologica, Università di Palermo
Oscar Belvedere Professore di Topografia antica, Università di Palermo
Massimo Cultraro Professore di Preistoria, Università di Palermo
Simone Rambaldi Professore di Archeologia classica, Università di Palermo
Daniele Palermo Professore di Storia moderna, Università di Palermo
Monica de Cesare Professore di Archeologia classica, Università di Palermo
Armando Bisanti, Professore di Letteratura latina medievale, Università di Palermo
Nunzio Allegro Professore di Archeologia classica, Università di Palermo
Ignazio Buttitta, Professore di antropologia, Università di Palermo
Gioacchino Falsone, Professore di archeologia fenicio-punica, Università di Palermo
Sergio Aiosa, Professore di archeologia classica, Università di Palermo
Daniela Santoro, Professore di storia medievale, Università di Palermo
Cristina Rognoni, Professore di civiltà bizantina, Università di Palermo
Sergio Intorre, Professore di museologia, Università di Palermo
Daniela Bonanno, Professore di storia greca, Università di Palermo
Giovanni Nuzzo, Professore di filologia classica, Università di Palermo
Antonella Mandruzzato, Professore di archeologia classica, Università di Palermo
Mauro Lo Brutto, Professore di geomatica, Università di Palermo
Nicola Cusumano, Professore di storia delle religioni, Università di Palermo
Daniela Motta, Professore di storia romana, Università di Palermo
Andrea Cozzo, Professore di letteratura greca, Università di Palermo
Giuseppe Montana, Professore di archeometria, Università di Palermo
Salvatore D’Onofrio, Professore di antropologia, Università di Palermo
Luca Sineo, Professore di paleoantropologia, Università di Palermo
Lucio Melazzo, Professore di linguistica generale, Università di Palermo
Maurizio Massimo Bianco, Professore di letteratura latina, Università di Palermo
Vito Matranga, Professore di linguistica italiana, Università di Palermo
Flora Di Legami, Professore di letteratura italiana, Università di Palermo
Alessia Badagliacca, rappresentante studenti corso di laurea in Beni culturali, Università di Palermo
Pietro Maria Militello, Professore di Civiltà Egee, Università di Catania
Luigi Caliò, Professore di archeologia classica, Università di Catania
Dario Palermo, Professore di archeologia classica, Università di Catania
Lucia Arcifa, Professore di archeologia medievale, Università di Catania
Orazio Palio, Professore di Preistoria, Università di Catania
Enrico Felici, Professore di Topografia, Università di Catania
Nicola Laneri, Professore di Archeologia orientale, Università di Catania
Simona Todaro, Professore di Preistoria, Università di Catania
Eleonora Pappalardo, Professore di Archeologia Classica, Università di Catania
Francesco La Torre, Professore di Archeologia classica, Università di Messina
Lorenzo Campagna, Professore di Archeologia classica, Università di Messina
Fabrizio Mollo, Professore di Archeologia classica, Università di Messina
Francesco Paolo Campione, Professore di Museologia, Università di Messina
Caterina Ingoglia, Professore di Archeologia medievale, Università di Messina
Grazia Spagnolo, Professore di Archeologia della Magna Grecia, Università di Messina
Mariangela Puglisi, Professore di Numismatica, Università di Messina
Beatrice Tottossy, Centro interuniversitario di Studi, Università di Firenze
Michelangelo Ingrassia, Professore Storia Contemporanea, Università di Palermo