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San Nicola e le tradizioni del 6 dicembre

San Nicola e le tradizioni del 6 dicembre. Festeggiato in tutta Italia, san Nicola è patrono di Bari, città dove riposano le sue spoglie.

San Nicola e le tradizioni del 6 dicembre

La festa di san Nicola cade il 6 dicembre. Le origini dei festeggiamenti sono piuttosto remoti e risalgono al medioevo.

Nell’XI secolo, esattamente nel 1087, alcuni navigatori provenienti da Bari che si trovavano a Myra, riuscirono ad impossessarsi dei resti del santo. L’edificazione del duomo cittadino  si deve proprio all’arrivo in città delle preziose reliquie. Le spoglie di san Nicola, ancora oggi, riposano all’interna dell’imponente costruzione, risalente al 1089.

Le tradizioni del 6 dicembre sono tante e diverse da città a città. Particolarmente suggestive sono le manifestazioni civili e religiose di Bari.
Nel capoluogo pugliese, alle prime luci dell’alba, si tiene la fiaccolata nicolaiana e le ragazze nubili chiedono al santo un aiuto per trovare un possibile fidanzato.

In alcune regioni si preparano dei panini che sono poi benedetti mentre in altre, si prediligono biscotti. In Lombardia, i più piccoli ricevono delle mele. L’usanza legata ad un miracolo. Il santo aveva donato a tre bambini poverissimi tre mele. I frutti, nel corso della notte, si trasformarono oro che permise a tutti loro di potersi sfamare per lunghi anni. In ricordo di questo prodigio, Nicola è spesso rappresentato con in mano tre frutti.

Il santo dispensatore di doni

La mattina del 6 dicembre, tutti i bambini si svegliano gioiosi. Durante la notte è passato san Nicola e ha lasciato biscotti e piccoli doni. E’ un’usanza molto viva dal Nord al Sud dell’Italia. Come segno di riconoscenza nei confronti del santo i bambini lasciano qualcosa da mangiare e da bere. Secondo alcuni esperti, san Nicola avrebbe ispirato, nel XIX secolo, la figura di Babbo Natale. Entrambi hanno la barba lunga e bianca, sono benevoli e portano doni ai bambini.

Nicola, originario dell’Asia Minore, è protagonista di molti miracoli che hanno per protagonisti, prevalentemente, i bambini, le ragazze ed i bisognosi.

Il futuro santo, divenuto poi vescovo di Myra, ha subito l’esilio imposto da Diocleziano, revocato successivamente da Costantino.
Il culto di san Nicola è molto vivo anche nel resto d’Europa come, per esempio, in Germania ed in Austria.

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