Italia

Carceri: urgono i 650 agenti

Polizia Penitenziaria: drammatica situazione nelle carceri, servono posti aggiuntivi rispetto alle 650 unità previste

La drammatica situazione che stanno vivendo gli istituti penitenziari italiani e soprattutto gli agenti che sono costretti ad operare con estreme difficoltà è ormai nota a tutti: poche risorse umane, il Covid-19 giunto anche nelle sezioni detentive, nessun strumento di difesa personale e il sovraffollamento carcerario tra i più elevati d’Europa.

“Una situazione del tutto preoccupante, visto l’elevato numero di detenuti positivi al Covid, ricoverati nei vari nosocomi”, è quanto lamentano le sigle sindacali Sappe, Osapp, Uilpa, Uspp, Fns Cisl e Fp Cgil evidenziando circostanze di criticità legate alla diffusione del Coronavirus negli istituti penitenziari e la cronica carenza degli organici che si registra già da tempo. “Siamo pronti-continuano i sindacati- ad avviare manifestazioni di protesta e coinvolgere la politica ed opizione pubblica, in assenza di concrete soluzioni a salvaguardia dei lavoratori e di tutta la collettività”.

Carceri: perchè urgono le assunzioni

Intanto, i candidati del concorso per l’arruolamento di 754 allievi agenti di Polizia Penitenziaria tornano in prima linea per continuare la loro battaglia al fine di ottenere l’agognato scorrimento della graduatoria e garantire maggiori risorse in tempi brevi all’Amministrazione Penitenziaria.

Dal canto loro, infatti, le 650 assunzioni approvate con il Decreto Rilancio sarebbero insufficienti a colmare la carenza degli organici e risulta assai difficile procedere all’indizione di un nuovo bando di concorso a causa delle norme anti-contagio messe in atto dal Governo Conte. L’unica soluzione plausibile che la politica non intende ancora adottare sarebbe un ulteriore scorrimento della graduatoria degli idonei ai quiz che consentirebbe il reperimento di nuove forze con minor spreco di oneri che, invece, potrebbero essere utilizzati per altri interventi di pubblica utilità. Continua, quindi, il grido di allarme dei giovani ragazzi che, nonostante abbiano riportato delle votazioni eccellenti, si vedono esclusi dalle successive prove concorsuali. “Quello che continuiamo a chiedere e a sollecitare al Ministro Bonafede è un ulteriore incremento di posti in aggiunta alle 650 unità già previste dal decreto Rilancio di luglio. Il quadro della situazione è ormai abbastanza chiara: pochi uomini a disposizione per fronteggiare le continue aggressioni e attualmente anche il Covid-19. Ci siamo dimostrati sin da subito pronti ad avviare questa carriera e non avrebbe nessun senso un nuovo concorso, che richiederebbe maggiori oneri con la conseguenza di assunzioni che verranno effettuate nel lungo periodo. Nel contempo molti agenti di Polizia Penitenziaria si accingono al pensionamento mentre altri, ultra cinquantenni andranno in quiescienza a breve. Attendere un nuovo concorso, infatti, significherebbe consentire un ulteriore incremento della carenza degli organici nei penitenziari e, vista l’attuale situazione di emergenza sanitaria e strutturale non ce lo possiamo permettere”, spiegano i candidati.

Ferlita Domenico.

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