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Lavare l’accappatoio, ecco cosa suggerisce la scienza

Lavare l’accappatoio frequentemente riduce il rischio di incorrere in problemi di salute. Per la scienza è importante cambiarlo ogni tre o quattro docce.

Lavare l’accappatoio, la risposta della scienza


Ogni quanto cambiare l’accappatoio è una domanda molto frequente anche sui social e sulle chat.

Le abitudini igieniche dei singoli suggeriscono risposte differenti. Per molti è sufficiente lavarlo ogni quindici giorni, per altri ogni mese e per altri almeno una volta alla settimana.

Secondo la scienza è necessario lavare gli accappatoi dopo quattro utilizzi al massimo. La regola varia in base al numero di volte che si utilizza. E’ naturale che se l’accappatoio viene usato due volte al giorno dovrà essere cambiato più assiduamente.

Prolungare eccessivamente il tempo fra un lavaggio e l’altro può causare numerosi disturbi di salute. L’umidità favorisce lo sviluppo di muffe e batteri ma anche di odori sgradevoli. 

Inoltre, non bisogna dimenticare che gli asciugamani stanno quasi sempre nei bagni, luoghi particolarmente umidi e quasi sempre con un ricambio d’aria minimo.

Gli esperti, per limitare la possibilità di patologie,  consigliano di lasciar asciugare l’asciugamano bene prima di riutilizzarlo. La soluzione migliore è stenderlo al sole o all’aria aperta; in alternativa si può sistemare su uno scalda salviette oppure su un appendiabito.

Consigli per il lavaggio

Prima di procedere col lavaggio è essenziale leggere le etichette presenti sul capo. Gli asciugamani in microfibra o in materiali differenti dal cotone non sopportano  né le temperature eccessive né alcuni detergenti.

Per preservare la durata della lavatrice ed assicurarsi che il capo sia ben lavato il cestello non deve essere troppo pieno. Altrettanto importante è non eccedere con il sapone e con i giri della centrifuga. Centrifugare troppo a lungo può indebolire le fibre e rovinare i capi.

In caso di macchie è bene trattarle prima di iniziare il lavaggio. Le tracce di unto si possono rimuovere con poche gocce di detersivo per piatti mentre se si tratta di sangue si può provare con dell’acqua ossigenata.
L’ammorbidente, utile per avere una spugna morbida  e profumata, si può sostituire con un cucchiaino di aceto di mele o di aceto di vino bianco.

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