Il campione di boxe Blandamura sul ring della solidarietà per “prendere a pugni” il covid
Il pugile Emanuele Blandamura oggi “combatte” contro il coronavirus donando ai giovani ospiti di una casa famiglia romana tablet e pc per supportarli nella DAD
Siamo abituati a conoscerlo per i suoi straordinari risultati nella boxe: Emanuele Blandamura “il Sioux” – detentore del titolo Europeo nel 2016 e nel 2017, con 33 incontri all’attivo e sole 4 sconfitte – è “salito” sul ring della solidarietà per “prendere a pugni” le difficoltà legate al coronavirus. Nell’ambito del Programma Emergenza Covid promosso dall’Ente di Terzo Settore OPES e avviato con il contributo del ministero per le Politiche Sociali, il pugile romano ha donato agli ospiti delle Case Famiglia della Cooperativa Sociale “Spes contra spem”, insieme al presidente Luigi Vittorio Berliri, tablet, pc, stampanti e proiettore: tutto il necessario per permettere ai più giovani di continuare a seguire in piena sicurezza le lezioni di didattica a distanza in questo periodo di emergenza sanitaria.
“Spes Contra Spem” – impegnata nella realizzazione e gestione di servizi residenziali di tipo comunitario e di servizi di integrazione socio-culturale per giovani, minori a rischio e persone con disabilità – ha 4 Case Famiglia e ospita ragazzi non accompagnati e persone con disabilità grave e gravissima. Il contributo di OPES, infatti, oltre al materiale scolastico e a quello sanitario (mascherine, gel igienizzante, colonnine dispenser), prevede anche il supporto di professionisti di musicoterapia e di arteterapia per stimolare la mente e l’attività motoria delle persone con disabilità.
Non è la prima volta che Emanuele Blandamura si impegna in un’iniziativa solidale: “Queste realtà sociali come ‘Spes contra Spem’ – ha spiegato il pugile – mai come in questo momento di pandemia hanno bisogno di più sostegno, non solo economico, per continuare a essere al fianco di chi ha bisogno di aiuto. La pandemia sta mettendo a dura prova tutti quanti, specialmente i ragazzi che stanno subendo tutte le difficoltà legate alla mancanza dell’interazione sociale con i propri coetanei e alla didattica a distanza” ha concluso.