Marocco: ottimi dati su gestione COVID
L’Istituto Montaigne: efficace la strategia socioeconomica del Marocco nella gestione della crisi di Covid-19
Il Regno del Marocco “è riuscito, nonostante un rigido contenimento dovuto dall’epidemia Covid-19, a sostenere le imprese con dispositivi comparabili a quelli dei paesi ricchi”, sottolinea la relazione dell’Istituto Montaigne intitolata “La stabilità del Maghreb, un imperativo per l’Europa”, che ha analizzato la situazione politica, economica e sociale in tre paesi magrebini (Marocco-Tunisia-Algeria) e i rapporti tra questi paesi e l’Europa sulla scia della crisi sanitaria e del suo impatto sulle economie dei paesi nordafricani.
Elencando le varie misure messe in atto il think tank francese con sede a Parigi sottolinea che, dopo la prima ondata epidemiologica, il Regno Marocchino ha “dimostrato la sua capacità di mobilitare rapidamente un gran numero di strumenti di finanziamento, accordando nel contempo priorità al sostegno alle popolazioni fragili e alla gestione dell’emergenza sanitaria”.
Nonostante l’elevato debito, nota la relazione, il Marocco ha saputo mobilitare risorse interne “importanti” per sostenere la sua economia e ha saputo recentemente finanziarsi attraverso mercati monetari senza difficoltà, aggiungendo che il Regno deve finanziare un grande piano di sviluppo a medio termine per il quale è stata istituita una commissione di alto livello poco prima dell’inizio della crisi sanitaria.
Tuttavia, spiega la relazione, in quanto il Marocco gode di un “eccellente” rapporto con i donatori internazionali, fondato sulla “stabilità politica e la capacità istituzionale” di attuare grandi progetti di infrastrutture, “è probabile che i donatori contribuiscano in modo significativo ad un’accelerazione sensibile dello sforzo di investimento del paese”.
A differenza dei paesi vicini, “la stabilità politica del Marocco gli ha permesso di rifinanziare il suo debito sui mercati e di contenere l’inflazione”.
Sottolinea inoltre i risultati dell’economia, che definisce il Regno Marocchino come modello di crescita capace di attrarre capitali stranieri e di costruire un sistema finanziario “più robusto dei suoi vicini”, che consente di finanziare investimenti pubblici e deficit correnti.
Evidenziato che il progetto Tangeri Med e i cospicui investimenti delle società europee aeronautiche e automobilistiche Renault, Airbus sono simboli di questa attrattiva, il think tank sottolinea che “l’automobile è diventata il primo prodotto d’esportazione del Marocco”.
La Banca centrale Bank Al-Maghrib ha una “buona capacità di controllare l’inflazione”, l’indice dei prezzi al consumo non ha mai superato il 2%, il che consente di stabilizzare il tasso di cambio e di creare fiducia tra gli investitori stranieri.
Il documento ritiene inoltre che, prima della crisi, la situazione macrofinanziaria marocchina era buona, aggiungendo che la stabilità politica del Regno gli ha permesso di rifinanziare il suo debito sui mercati e contenere l’inflazione, il che potrebbe consentire “riforme sociali più vigorose”. A suo parere, questo è l’oggetto della riflessione avviata dal Re Mohammed VI e organizzata sotto la direzione di Chakib Benmoussa, presidente della Commissione speciale sul modello di sviluppo del Marocco.
Il Marocco, “molto integrato negli scambi europei”, ha “bisogno di sostegno” dei suoi vicini del Nord nel contesto della crisi sanitaria, sottolinea la relazione, notando che questa crisi potrebbe costituire un’opportunità per il paese di riprendersi in modo duraturo.
Link del rapporto completo di Istituto Montaigne: