Notte di san Lorenzo, il 10 agosto delle stelle
La notte di san Lorenzo ricorre il 10 agosto. La leggenda vuole che in cielo si possano ammirare le lacrime infuocate del santo.
La notte di san Lorenzo, la leggenda
Il 10 agosto è san Lorenzo. Al calar del sole, è tradizione, osservare il cielo per cogliere le stelle cadenti.
La leggenda racconta che le scie luminose che si osservano in questa notte magica siano le lacrime di fuoco del diacono Lorenzo, piante durante il martirio.
Invece, un’altra versione sostiene che le stelle cadenti siano un monito a non dimenticare il sacrificio del giovane santo. La spiegazione a questa credenza deriva dal racconto sull’uccisione del religioso che sarebbe stato bruciato vivo su una graticola.
Invece, da un punto di vista scientifico, lo spettacolo delle stelle cadenti si deve allo sciame delle Perseidi.
Per ogni stella cadente si esprime un desiderio che si avvererà soltanto se non verrà rivelato. Secondo la tradizione popolare sarebbe lo stesso Lorenzo ad esaudire i desideri.
Lorenzo, di origine spagnola, nasce in una famiglia nobile ed abbiente. Proprio in Spagna conosce papa Sisto II e con lui giunge a Roma dove diventa arcidiacono della Chiesa.
Da subito, si distingue per la sua sensibilità nei confronti delle persone bisognose ed ammalate.
Il suo martirio risale al 258 d.C per volontà dell’imperatore Valeriano. Soltanto quattro giorni prima, ossia il 6 agosto, era stato condannato a morte proprio il pontefice Sisto II.
Le spoglie del diacono spagnolo sono tumulate sulla via Tiburtina dove l’imperatore Costantino volle far edificare una basilica.
“X agosto” di Giovanni Pascoli
La magia della notte del 10 agosto ha stregato la letteratura. La poesia più nota è certamente “X agosto” di Giovanni Pascoli.
Lo scrittore dedica il testo al ricordo del padre, assassinato proprio la sera del 10 agosto del 1867. “X agosto”, che fa parte della raccolta Myricae, riconduce la pioggia di stelle al pianto del cielo provocato dalla prematura morte di Ruggero Pascoli.
La lirica descrive prima la morte di una rondine e poi quella del genitore che portava con sé due bambole per le figlie piccole. L’uomo, così come il povero uccello, non arrivarono mai a casa dove erano attesi da una famiglia trepidante.