Santa Chiara d’Assisi, le leggende per l’11 agosto
Santa Chiara d’Assisi ed il miracolo dei saraceni. Sono tante le leggende e i racconti sorti attorno alla figura della fondatrice delle clarisse.
Il miracolo dei saraceni
La leggenda vuole che la santa d’Assisi sia riuscita, da sola, a mettere in fuga un’armata di saraceni. Le scorrerie dei saraceni erano particolarmente temute perché, oltre a saccheggiare e ad incendiare, facevano prigionieri gli inermi cittadini.
Secondo quanto riportato da san Tomaso da Celano, nel 1240 Assisi è assediata dai soldati di Federico II.
Le truppe entrano facilmente in città e si dirigono verso il monastero delle clarisse. Le monache spaventate si recano nella cella di Chiara, che l’infermità obbliga a letto. Disperate la supplicano di intervenire perché gli invasori stavano entrando nel chiostro.
La futura santa chiede alle consorelle di portarle la cassettina all’interno della quale si teneva l’eucarestia. Poi, con l’aiuto di tutte si fa portare davanti ai soldati e si mette a pregare il Signore perché lui le proteggesse ed aiutasse.
Dall’interno del cofanetto ecco uscire una voce di bambino che afferma che le avrebbe sempre protette e difese. Le truppe, spaventate dal miracolo, abbandonano il convento e poco dopo anche la città d’Assisi.
Proprio a ricordo di questo evento inspiegabile, ogni anno, il 22 giugno, si tiene la festa del voto. La ricorrenza segna anche l’intervento della santa durante l’epidemia di peste del 1630.
Santa Chiara
E’ ricordata l’11 agosto. Chiara d’Assisi nasce nell’1193 nella ricca famiglia degli Offreducci.
A soli 18 anni lascia la casa paterna per raggiungere a san Francesco, che aveva sentito predicare qualche anno prima. Gli Offreducci tentano di dissuadere la giovane ad intraprendere la vita religiosa, senza però riuscirci.
Fonda così l’ordine delle povere recluse e si trasferisce presso il monastero di san Damiano. Chiara viene poi raggiunta prima dalla sorella Agnese e poi dalla loro stessa madre, divenuta ormai vedova.
La regola dell’ordine delle clarisse, come vengono chiamate, si basa sulla povertà.
Nel 1253 muore nella sua città dove riposano le sue spoglie.
Papa Alessandro V, nel 1255, la canonizza beata e Pio XII, nel 1958, la proclama protettrice delle telecomunicazioni e della televisione.