Verza e salute, cosa sapere per stare bene
La verza è saziante ed ipocalorica. Si tratta di un ortaggio invernale che apporta fibre, calcio, potassio e vitamina C.
La verza e la salute
E’ un ortaggio della stagione fredda, coltivato in tutta Italia. Esistono molte varietà di verza come la violacea di Verona e la tardiva.
Priva di calorie e con pochi grassi, la verza contiene acqua e sviluppa meno di 30 calorie ogni 100 grammi. Aiuta la salute del tratto intestinale perché combatte la stitichezza e riduce l’assorbimento di zuccheri e grassi.
Si tratta di un ortaggio benefico per il contenuto di minerali come potassio, ferro, magnesio, calcio e fluoro. Apporta poi vitamina K, vitamine del gruppo B e vitamina C, utile sia per il sistema immunitario che per la salute delle vene. Le verze preservano l’apparato scheletrico e cardiovascolare.
La medicina popolare sfrutta questa pianta per contrastare i dolori articolari, scheletrici e contro la febbre . Le sue foglie, leggermente schiacciate, si sistemano sulla parte dolorante, sostituendole dopo qualche ora. Inoltre, è impiegata per lenire piccoli brufoli.
La verza in cucina
La verza si può consumare anche cruda, a patto che sia freschissima. Invece, cotta è un ingrediente versatile, da usare per minestre, zuppe e minestroni.
La cucina tradizionale italiana la impiega per i pizzoccheri valtellinesi e per involtini deliziosi ripieni di carne e pane raffermo. A Napoli, si gusta soprattutto col riso.
Molto spesso è abbinata alla carne; ne è un esempio la casoeula, tipico piatto lombardo della stagione fredda.
La casoeula si prepara con tagli poveri di maiale, come il muso e le cotenne, spezie e verza. Invece, in Veneto si mangiano sofogate, ossia soffocate in padella e poi servite con della polenta.
Nutriente e buonissima è la zuppa valdostana, preparata con il pane raffermo e tanta fontina e poi cotta in forno.
Per non alterare eccessivamente le proprietà nutrizionali di questo ingrediente è importante scegliere cotture veloci. Durante la cottura, per limitare l’odore pungente, si può usare dell’aceto di vino bianco o delle foglie d’alloro.