“Davanti San Guido”, analisi delle poesia di Giosuè Carducci. La lirica rientra nella raccolta delle “Rime Nuove”.
“Davanti San Guido” analisi della poesia
La lirica, che fa parte delle “Rime Nuove”, è in quartine di endecasillabi. Composta in due momenti differenti, la lirica nasce da un viaggio di Carducci in treno. Durante il percorso, il poeta ha l’occasione di attraversare la Toscana, esattamente la Maremma, dove ha trascorso l’infanzia.
Carducci immagina che il lungo filare di cipressi che congiunge San Guido a Bolgheri lo riconoscano. Lo invitano a restare, ricordandogli il tempo lieto passato insieme. Potrà sedersi alla loro ombra e rinfrescarsi con la brezza che giunge dal mare. Il poeta però non può accettare perché non è più un bambino e il dovere lo chiama.
I gentili cipressi gli svelano di conoscere la sua infelicità. Il vento ha portato fino a loro i lamenti della sua anima tormentata. Gli alberi gli suggeriscono di lasciare tutto e cercare riposo nei luoghi che lo hanno visto spensierato.
Il dialogo prosegue con la risposta dello scrittore che, pur desiderando restare, non può farlo. Deve tornare a casa, a Bologna, dove la figlia Tittì lo aspetta. E’ ancora una bambina e non sa difendersi da sola.
Inoltre, Carducci non è come gli altri letterati che vendono la loro arte per guadagnare bene. Ecco perché non può restare ancora lì.
In ultimo i cipressi gli domandano cosa vuol dire alla sua nonna Lucia, che riposa nel cimitero lì vicino. Riemerge così, dalla memoria, la figura dell’amata nonna, vestita di nero ed alta. Lei era solita raccontargli la favola di Re Porco, dove la sfortunata Ginevra non riesce a svegliare il suo amato. Così la felicità è difficile da trovare ed il poeta non la ha ancora trovata.
Carducci conclude allora che forse la pace la si può trovare soltanto in un cimitero. Il treno prosegue veloce la sua corsa, mentre dei puledri cercano di seguirlo. Invece, un asino continua lentamente a mangiare un cardo.
Approfondimenti della lirica “Davanti San Guido”
La composizione della prima parte della lirica al 1874 mentre l’ultima al 1886. Il nucleo iniziale fa riferimento ad un viaggio che porta Carducci a Bologna, dove risiedeva.
Le tematiche principali comprendono la nostalgia per l’infanzia e la continua ricerca della vera felicità.
Grande importanza poi rivestono le parti dedicate alla nonna paterna Lucia e alla figlioletta Tittì, diminutivo del nome Libertà.
