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“In un momento” di Dino Campana, celebre poesia

In un momento” di Dino Campana, celebre poeta toscano. La lirica è dedicata a Sibilla Aleramo, alla quale lo aveva legato un tormentato amore.

“In un momento” di Dino Campana parafrasi della poesia

La lirica ruota sulla vita effimera delle rose che diventano il simbolo dell’amore. Questi fiori nati dalla passione amorosa sbocciano e sfioriscono in poco tempo, proprio come i sentimenti.
Le rose infatti sfioriscono subito ed i loro petali cadono inesorabilmente. Con lei abbiamo cercato delle rose, che io non riuscivo a dimenticare, e le abbiamo trovate. Questo viaggio si chiama amore. Con il nostro sangue e con le nostre lacrime abbiamo dato vita a delle rose che, per un poco, hanno brillato al sole. In un momento, il sole le ha fatte appassire e sono cadute sotto i rovi.

Erano le nostre rose.

L’analisi

Dino Campana rientra fra i poeti così detti vociani. Si tratta del movimento letterario che si forma agli inizi del XX secolo attorno alla rivista “La voce”. I temi affrontati sono personali e la poesia si fonde con la prosa, in componimenti brevi e concisi.

La lirica “In un momento” è dedicata dal poeta alla sua amata: Sibilla Aleramo.
L’evolversi e poi lo spegnersi del loro amore è descritto nel carteggio di coppia.

Dino e Sibilla si conoscono per via epistolare e si incontrano poi nel 1916. Lei è una scrittrice affermata, apprezzata e molto bella. Rina Facio, questo il suo vero nome, dopo un tentativo di stupro è costretta dai familiari ad un matrimonio riparatore. Dopo la nascita di un bambino, Sibilla Aleramo abbandona il marito ed il figlio.

Fra l’affascinante letterata ed il poeta di Marradi si crea subito un sentimento di forte passione che si spegnerà definitivamente nel 1918. Dopo un primo momento di estasi, il loro legame si sgretola, fra fughe, ritorni e contese.

 La gelosia e probabilmente i problemi psicologici dello scrittore trasformano il loro sogno romantico in un incubo.
Vivono momenti tranquilli alternati da litigi furiosi durante i quali capitava che lui diventasse violento.

Il loro amore burrascoso si concluderà definitivamente dopo l’ultimo internamento in manicomio del poeta. Durante il lungo soggiorno di cura, lui continuerà a scrivere lettere appassionate alla sua donna, implorandola di andare a trovarlo. Sibilla Aleramo si trincera però dietro il silenzio e cerca di dimenticarlo concentrandosi sul lavoro .

Lo sfortunato scrittore morirà  nel 1932 nel manicomio di Castel Pulci a soli 47 anni, probabilmente in seguito ad un’infezione, causata da una ferita che si era provocato nel tentativo di fuggire.

Invece, Sibilla Aleramo vivrà molto più a lungo; chiuderà gli occhi a Roma nel 1960.

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