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San Giuseppe ed il nodo del freddo, leggende e tradizioni

San Giuseppe ed il nodo del freddo, le sue leggende e tradizioni. Secondo la tradizione popolare il 19 marzo c’è un ritorno del freddo nonostante la stagione fredda sia agli sgoccioli.

San Giuseppe ed il nodo del freddo

Il 19 marzo, nel nostro Paese, si festeggiano i papà e san Giuseppe.

Secondo la tradizione contadina, in questa giornata si assiste ad un temporaneo ritorno del maltempo.

Proprio il 19 marzo cade un nodo del freddo, ossia un momento in cui le temperature si abbassano e potrebbe persino cadere la neve. Non a caso, un proverbio recita “A San Giuseppe ancora fuoco e mantello”, ossia in questa data c’è ancora bisogno di coprirsi e di usare il caminetto.

A marzo, in base alle credenze del passato, ricorrono anche altri nodi, il primo dei quali è il 25, festa dell’Annunciazione. Il freddo poi dovrebbe tornare in occasione dei giorni della vecchia che coincidono con gli ultimi tre del mese. Per spiegare l’anomalo cambio meteorologico che solitamente si verifica alla fine di marzo, esistono numerose leggende. Secondo queste antiche storie, il terzo mese dell’anno avrebbe chiesto ad aprile un giorno in prestito, così da poter scatenare tempeste e burrasche.

San Giuseppe ed il fuoco

In molti centri italiani, si festeggia il patrono della Chiesa accendendo grandi pire. Per la tradizione popolare questi fuochi si spiegano con un’antica leggenda.

Durante la fuga in Egitto, la sacra famiglia si trova a dover affrontare momenti di grande difficoltà. Una sera, dopo aver trovato un riparo di fortuna, il gelo diventa insopportabile. Giuseppe decide di andare a cercare della legna. Finalmente, il santo trova una casa dove gli danno del fuoco. Per evitare che le braci si spengano, lui le ripone sotto il suo mantello che non prende fuoco.

Invece, un’altra storia racconta che il patrono dei poveri fosse andato, inutilmente, alla ricerca di qualche frasca per accendere un focherello. Non essendoci riuscito si toglie il mantello e gli dà fuoco. Sebbene per poco era così riuscito a scaldare il suo bambino.

I falò del 19 marzo sono, secondo la cultura contadina, purificanti e beneauguranti.
In alcuni centri, come a Bobbio, in provincia di Piacenza, sulla pira si mette un fantoccio che rappresenta l’inverno e tutti i mali. Una volta accesa la legna, l’andamento delle fiamme potrebbe dare utili informazioni sul meteo e sul lavoro dei campi.

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