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San Bernardino da Siena, leggende e miracoli

San Bernardino da Siena, leggende e miracoli del santo toscano. Il frate, festeggiato il 20 maggio, è invocato contro tutte le malattie polmonari.

San Bernardino da Siena, leggende e miracoli

Bernardino nasce a Siena in una famiglia nobile. Sin da piccolo dimostra il suo interesse per la spiritualità. Durante la grave epidemia di peste del 1400, si dedica completamente agli ammalati.

La storia vuole che riuscì a non ammalarsi proprio in virtù della sua bontà e del suo coraggio.

Secondo una leggenda, il futuro santo ed altri compagni si trovavano in cammino per raggiungere L’Aquila. Giunti nei pressi di Altavilla incontrarono una contadina alla quale chiesero del pane e del vino. La donna però non poteva accontentarli perché era poverissima e non aveva nulla da condividere. Bernardino le suggerisce di cercare con cura e di andare, ugualmente, in cantina. La contadina entra a casa e trova una botte colma di vino e del pane ancora caldo sul tavolo. Con tante gioia torna dai religiosi che però si erano già allontanati. Alcuni popolani li raggiungono per invitarli a mangiare qualcosa. Il cammino verso il capoluogo abruzzese però è piuttosto lungo e non possono accettare. Il frate toscano benedice il paese, liberandolo, per sempre, dai pericoli.

Un altro fatto miracoloso riguarda i momenti successivi la sua morte. Il santo è chiamato a L’Aquila perché la città è dilaniata dalla lotta fra fazioni. Pur essendo debole, Bernardino accetta la richiesta e si mette in cammino. Arrivato nella città dell’Abruzzo vi muore poco dopo. Si racconta che dalla bara che conteneva il suo corpo uscisse una grande quantità di sangue. Tutto ciò prosegue fino a quando la cittadina abruzzese non decide di arrivare a stipulare la pace.

San Bernardino il patrono dei pubblicitari

Bernardino da Siena è ricordato anche per l’ideazione del trigramma IHS che indica il nome di Gesù, con le prime lettere dell’alfabeto greco. Si tratta di un’intuizione molto moderna ed indispensabile per facilitare la diffusione della religiosità in tutti i ceti sociali.

La sua festa ricorre il 20 maggio. E’ invocato per guarire dalla malattie polmonari ed è anche  il protettore dei predicatori e dei pubblicitari. Le spoglie mortali del santo riposano a L’Aquila, città della quale è compatrono, presso l’omonima basilica. La proclamazione a santo  del predicatore si deve a papa Niccolò V e risale al 1450.

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