Ambiente

Terremoti in Sardegna: sono possibili?

Il mito dell’assenza di terremoti in Sardegna è molto diffuso, ed effettivamente non è lontano dalla realtà: ma come stanno veramente le cose?

Spesso, parlando della Sardegna in contrapposizione con la penisola italiana, si cita la differente esposizione al rischio di terremoti: in Sardegna non esiste rischio sismico. Chi vive l’isola non ha da temere scosse potenzialmente letali, ma apparentemente neanche scosse lievi e di poco conto.

Ma le cose stanno veramente in questo modo?

Cosa sono i terremoti

I terremoti sono manifestazioni della vita del nostro pianeta, che sotto una superficie più fredda nasconde strati di rocce e metalli incandescenti. Come sappiamo, la parte superficiale del pianeta (la litosfera) è divisa in quasi 20 “zolle”, le quali sono costantemente “alla deriva” intorno alla Terra, scivolando sull’incandescente strato inferiore della litosfera.

Nel muoversi, queste placche si scontrano o si allontanano tra loro (secondo varie dinamiche), producendo quelle scosse che noi chiamiamo terremoti. L’Italia è tristemente nota per la sua elevata sismicità, con tanti eventi che a causa delle carenze strutturali delle abitazioni hanno finito per causare decine di migliaia di morti.

La sismicità in Italia

rischio terremoti italia
Classificazione sismica al 31 marzo 2022 (dal sito della Protezione Civile)

L’Italia è divisi in quattro, principali zone di rischio sismico, in base alla stima del numero e dell’intensità delle scosse nel corso della storia:

  • zona 4: rischio molto basso che avvenga un terremoto. In queste aree è tollerata un’accelerazione massima su roccia di 0,05g, e c’è poca limitazione nella costruzione di edifici in ottica antisismica. In questa fortunata zona sono incluse l’intera Sardegna, buona parte del Salento, l’isola d’Elba e le zone limitrofe in Toscana, parte di Piemonte e Lombardia, quasi tutto il Trentino-Alto Adige.
  • zona 3: qui la situazione inizia a richiedere più cautele. Il rischio che avvengano forti terremoti esiste, ma è minore rispetto a quello delle zone 1 e 2. In zona 3 è tollerata un’accelerazione massima su roccia di 0,15g, per cui la progettazione di edifici deve essere più cauta a livello antisismico. Qui si trovano buona parte dell’Emilia Romagna, del veneto, del Piemonte, della Lombardia e della toscana, nonché l’area di Bari e un’area compresa tra la provincia di Agrigento e quella di Caltanissetta.
  • zona 2: i forti terremoti sono possibili. È la zona più presente in Italia, che ingloba quasi tutta la Sicilia e l’area degli Appennini, più un piccolo lembo del Savonese e una grossa striscia che dal Friuli passa per il Venete e arriva in Lombardia. Qui l’accelerazione massima tollerata è di 0,25g.
  • zona 1: alta probabilità di forti terremoti. Nella zona più pericolosa figurano l’area di Siracusa e Ragusa, un’area tra la provincia di Trapani e quella di Agrigento, lo stretto di Messina e buona parte della Calabria, nonché un’area appenninica che va dalla Basilicata all’Umbria. Con un’accelerazione massima di 0.35g, queste arre hanno visto i terremoti più forti e la maggiore frequenza.

Sardegna: zero rischio terremoti?

In passato la Sardegna risultava “non classificata” nella mappa del rischio sismico in Italia. Oggi, come detto, figura in zona 4, quella a più basso rischio. Nulla di cui preoccuparsi, quindi? Non proprio. Si guardi, per esempio, la cartina dei terremoti degli ultimi novanta giorni in Italia, fornita dal sito INGV:

terremoti italia
Dal sito INGV

Come si vede, ci sono dei pallini anche sulla Sardegna. A differenza del resto d’Italia, le scosse che hanno interessato la Sardegna sono state molto deboli, troppo per destare l’attenzione della popolazione. L’area più interessata è quella tra Perdasdefogu ed Escalaplano, in cui tuttavia le scosse sono marcate da INGV come “esplosioni in Cava”. Stesso discorso per Ottana. Le deboli scosse di Orotelli e Pauli Arbarei sembrano invece essere naturali.

terremoti sardegna
I terremoti in Sardegna negli ultimi 90 giorni (dal sito INGV)

Sebbene la Sardegna sia geologicamente in quiete, ormai non più interessata da scontri tra faglie a differenza della penisola, i terremoti sono ancora possibili. In passato si hanno riscontri di scosse capaci di causare anche qualche danno, come quella di Cagliari del 1616.

Negli ultimi anni l’INGV ha cercato di far chiarezza sul rischio sismico in Sardegna. Nell’isola la sensibilizzazione antisismica avviene attraverso campagne come “Io Non Rischio“.

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