Caretta caretta: la tartaruga marina del Mediterraneo
La tartaruga Caretta caretta è uno dei più noti tra gli animali marini che popolano i mari del Mediterraneo: oggi la sua vita è spesso a rischio.
Capita spesso, nei notiziari regionali, di sentir parlare di questo animale marino. Ogni anno si racconta degli esemplari di tartaruga Caretta caretta per i loro nidi in spiaggia e per i salvataggi dopo l’ingestione di plastiche.
Il Mediterraneo, mare caldo e accogliente nei mesi estivi, sta diventando anche per questa specie un cimitero, più che un luogo di vita e riproduzione. Scopriamo di più su questa tipica tartaruga.
Caretta caretta: una lunga storia
Il fossile più antico imparentato con le tartarughe contemporanee risale a più di 200 milioni di anni fa: si tratta della tartaruga Proganochelys, rinvenuta in Germania e Thailandia. La nostra Caretta caretta, invece, rappresenta una ramificazione che si è formata a partire dai 40 milioni di anni fa.
La tartarughe sono quindi tra gli animali a essere sopravvissuti alla grande estinzione del cretaceo, quella che circa 65 milioni di anni fa provocò un’estinzione di massa che coinvolse anche i dinosauri.
Diffusione mondiale
Le Caretta caretta sono diffuse in tutto il mondo: la loro area più frequentata è il mare profondo, dove cacciano crostacei, molluschi e piccoli pesci, ma non si allontanano mai troppo dalle coste. Prediligono acque con una temperatura compresa tra 13,3 e 28° C al di fuori della stagione riproduttiva (al di sotto dei 10° C potrebbero entrare in una forma letargica o morire). Le temperature tra 27 e 28° C sono più adatte per le tartarughe pronte per la deposizione.
Tra gli studiosi c’è indecisione tra il dividere o meno la specie in diverse sottospecie a seconda dell’area del mondo in cui si trovi: per alcuni è sempre la stessa specie, per altri bisognerebbe distinguere tra la caretta gigas che vive negli oceani Indiano e Pacifico, e la caretta caretta dell’Atlantico e del Mar Mediterraneo.
La vita di una Caretta caretta
Queste tartarughe vivono dai 46 ai 67 anni, raggiungendo la maturità sessuale tra i 17 e i 33 anni. Ogni anno, per sfuggire alle fredde acque invernali, possono percorrere fino a 5000 km in direzione delle più calde acque tropicali. Pur passando molto tempo in mare profondo, hanno bisogno di riemergere regolarmente per respirare (anche se possono resistere fino a 7 ore in apnea); l’immersione tipica dura tra i 5 e i 20 minuti.
La riproduzione
Il momento in cui di solito l’uomo viene a contatto con questa antica specie marina è quello della riproduzione e quindi della deposizione delle uova. Nel periodo estivo, le tartarughe Caretta Caretta si dirigono verso le coste dei mari più caldi (tra cui il Mediterraneo): tra maggio e agosto ogni 2-3 anni, la femmine si accoppiano con diversi maschi, e producono fino a quattro nidi nella stessa stagione (con uova variamente fecondate).
Sembra che le femmine, per riprodursi, tornino presso le loro spiagge d’origine. Avvenuto l’accoppiamento, dopo aver aspettato nel mare caldo alcuni giorni, si dirigono verso la spiaggia per deporre circa 100 uova, che saranno incubate dal calore della sabbia. Nasceranno maschi o femmine a seconda della temperatura: sotto i 28° C solo maschi, tra i 28 e i 30° C maschi e femmine, sopra i 30° C solo femmine.
I rischi
Oggi le Caretta caretta sono considerate una specie vulnerabile. Secondo il WWF, ogni anno 150.000 esemplari sono involontariamente catturati dalle reti da pesca, e ben 40.000 perdono la vita. Per aiutarle, esistono dei sistemi di esclusione che permettono loro di divincolarsi.
Inoltre, capita spesso che queste tartarughe siano soccorse in fin di vita, ridotte in un simile stato dall’ingestione di plastiche in mare: confondendo questi materiali per piccole prede, le Caretta caretta finiscono per riempirsi lo stomaco di pezzi di plastica.