I peperoni si sono diffusi in Europa dopo la scoperta dell’America. Ipocalorici e sazianti, contengono buone quantità di acqua e fibre.
Peperoni, la loro storia
I peperoni sono largamente coltivati in tutta Italia e sono molto apprezzati ma non sono originari del vecchio continente. Si tratta di un alimento che arriva in Europa dopo la scoperta dell’America. Il loro sapore pungente e simile al pepe li ha resi, per molti secoli, adatti soltanto come pianta ornamentale.
Soltanto nel XVII i cuochi iniziano a considerarli degni di essere protagonisti di vere e proprie ricette. Nel corso del XIX secolo, i peperoni diventano sempre più apprezzati fino ad essere protagonisti di piatti tipici. A Napoli, la tradizione vuole che i peperoni siano imbottiti, ossia ripieni. Pur non esistendo un’unica ricetta, per questo piatto non si usa né riso né pasta. Il ripieno è preparato con pane raffermo, melanzane fritte, olive e capperi. Invece, in Sicilia si gustano sia farciti di sarde e formaggio che di carne e formaggio.
Nel nostro Paese ci sono molte varietà particolari. In Veneto si produce quello di Zero Branco, dolce e di colore giallo mentre la zafarana si coltiva a Tortora, in provincia di Cosenza. Nel Lazio, esattamente nel Frosinate, predomina il peperone cornetto, molto dolce e digeribile.
Peperoni, le loro ottime proprietà
Sono una buone fonte di acqua, fibre, vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E e vitamina K. Contengono potassio, magnesio, zinco e calcio. Sviluppano circa 30 calorie ogni 100 grammi e sono poveri di grassi. Sono ortaggi indicati per migliorare le difese immunitarie e preservare il benessere della vista e dei vasi sanguigni.
Da cotti possono essere utili per combattere la stitichezza. Hanno un lieve potere diuretico e se sono colorati i polifenoli preservano la salute cardiovascolare.
I peperoni italiani si trovano in commercio per tutto il periodo caldo. Si possono conservare non soltanto surgelati ma anche sott’olio e sott’aceto.
