Salina: lo spirito indipendente delle Eolie
L’isola dei monti gemelli si distingue dalle altre Eolie sia per conformazione che per storia e posizione amministrativa: Salina è tutta da scoprire.
Segue Lipari sia a livello geografico (si sviluppa appena più a nord-ovest), che a livello di estensione (26,4 km2) e di abitanti (più di 2000): Salina è sotto molti aspetti la seconda isola dell’arcipelago, ma come tutte ha un suo carattere ben definito e non ha nulla da invidiare alle sue sorelle.
Scopriamo meglio questa isola indipendente.
Come raggiungere Salina?
Salina, come le altre isole Eolie, è raggiungibile solo via mare. C’è chi ha la propria barca, ma per la maggior parte delle persone il viaggio si affronta in traghetto o aliscafo.
I traghetti che partono da Milazzo fanno sosta a Lipari e poi giungono al porto principale dell’isola, Santa Marina Salina, dopo 3 ore di viaggio (che potrebbe allungarsi in caso di sosta a Vulcano o di destinazione a Rinella, il secondo porto dell’isola). Il traghetto che parte da Napoli chiaramente affronta un tragitto molto più lungo e con più fermate: più di 12 ore di viaggio, con fermate a Stromboli, Panarea e Lipari prima di approdare ai porti di Salina (Santa Marina Salina e poi Rinella).
L’isola è raggiungibile anche da Palermo, in aliscafo, con un viaggio diretto e senza soste della durata di circa 3 ore.
L’isola indipendente dei monti gemelli
Salina, prima di assumere questo nome (per via dell’estrazione di sale che si effettuava presso il laghetto di Lingua, in epoca romana), era nota come Didymē, un nome che derivava dal greco antico “dìdymos”, gemello. I gemelli di Salina sono i due coni vulcanici di Monte Fossa delle Felci (che con i suoi 962 metri rappresenta il più alto dell’arcipelago) e di Monte dei Porri (860 metri di altezza, terzo dell’arcipelago. Tra i due rilievi si estende una pianura coltivata e sparsamente abitata.
Dal 1867 Salina si è resa autonoma dall’amministrazione del comune di Lipari, e nel 1910 ha diviso il suo territorio in tre piccoli comuni autonomi: Santa Marina, Malfa e Lipari.
Cosa vedere a Salina?
Oggi Salina è un’isola ad alta vocazione turistica, ma la fertilità delle sue terre la rende ancora un’importante luogo di produzione di uva e vino di alta qualità. Il territorio è ben percorribile su strada, e non mancano i sentieri per gli escursionisti. L’isola offre anche diverse suggestive cale, ed è bagnata da uno splendido mare.
La Malvasia di Salina
Salina è considerata l’isola più fertile dell’arcipelago: è la più ricca di acqua per irrigare, e i terreni vulcanici sono pregni di sostanze nutritive. Inoltre, le condizioni climatiche rendono i vitigni, spesso coltivati su terrazzamenti, immuni dalle malattie, evitando l’utilizzo di trattamenti preventivi.
Tante le famiglie che producono vino sull’isola: bisogna solo scegliere quale tenuta visitare.
Le spiagge di Pollara e di Rinella
Una caratteristica delle spiagge di Salina sono le particolari grotte scavate nella roccia, che si affacciano sul mare che in passato costringeva i pescatori a ripararsi al loro interno. Si possono trovare sia a Pollara (centro a nord-ovest dell’isola) che a Rinella (il secondo porto isolano, a sud).
Il laghetto di Lingua
Presso il paese di Santa Marina Salina si trova il laghetto salmastro di Lingua, da cui i romani in antichità estraevano copioso il sale da cui poi ha preso nome l’isola. I resti dell’impianto di estrazione romano non sono più visibili da qualche secolo.
Escursioni a Salina
Come in tutte le Eolie, l’isola offre tante occasioni di immergersi nella natura. I turisti potranno esplorarla seguendo i tanti sentieri che la percorrono, salendo e scendendo per l’impervio territorio, raggiungendo le vette dei due monti gemelli o percorrendone i fianchi osservando dall’alto lo splendido mare e godendosi la tipica flora (in particolare i caratteristici capperi) e la fauna locali.