Non solo la Maddalena: anche dal lato corso vi è una riserva che custodisce delle vere e proprie gemme di bellezza e biodiversità, ogni anno popolate da tanti turisti.
Tra Sardegna e Corsica si estende un famigerato braccio di mare, dove i venti soffiano impetuosi e le acque risultano spesso agitate al punto da impedire la navigazione. Un passaggio che però, a questa forza bruta, associa la bellezza dei paesaggi che ha scolpito nei millenni: stiamo parlando delle Bocche di Bonifacio.
Lo stretto delle Bocche di Bonifacio
Questo tratto di mare che separa le due isole ha una larghezza minima di 11 chilometri, e si trova indicativamente tra Santa Teresa di Gallura (in Sardegna) e la cittadina di Bonifacio (in Corsica).
La distanza tra i due territori (e le due nazioni, con la Corsica in Francia e la Sardegna in Italia) si fa ancora più limitata se si tengono in conto le isole che popolano lo stretto. In particolare, Razzoli e Lavezzu distano tra loro poco meno di 7 chilometri.
Trasporti e naufragi
Oggi per lo stretto transitano varie rotte. La prima e più diretta è quella che collega Santa Teresa di Gallura a Bonifacio, ma esiste anche una rotta tra Porto Torres e Porto Vecchio. Per le Bocche oggi passano anche navi provenienti dalla Spagna e dirette ai porti della Penisola, così come le tratte che partono da Porto Torres.
Lo stretto, a causa dei forti venti, delle forti correnti e degli scogli che affiorano in alcuni punti, nei secoli ha causato tanti naufragi, tra i quali più recentemente anche navi mercantili. Questo ha portato al divieto di transito di navi che trasportino sostanze inquinanti, per evitare il rischio di sversamenti fatali per la biodiversità delle Bocche.
La Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio
Questo indomito tratto di mare è oggi riconosciuto dallo Stato francese come Riserva Naturale, e quindi si trova sotto il controllo delle autorità competenti. La Riserva Naturale si estende dal Golfo di Roccapina (poco più a ovest di Bonifacio) fino a Punta di A Chiappa (a nord-est di Bonifacio, molto lontana).
Divieti
Al suo interno non esistono vincoli rigidi e protettivi come quelli presenti nel Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, e in particolare la circolazione marittima, l’ormeggio e l’ancoraggio sono consentiti in tutta la sua area di competenza.
Gli unici divieti rilevanti riguardano alcune aree definite di “Non prelevamento”, dove sono proibite le pesca e l’immersione subacquea: gli scogli Les Moines, l’isolotto di Buzzi, la costa intorno a Bonifacio, parte del mare intorno alle isole Lavezzi e Cerbicale.
È bene controllare anche quali aree prevedano navigazione, ormeggio, ancoraggio e immersioni solo previa autorizzazione dell’ente gestore.
Bonifacio
Il borgo che dà il nome a questo indomito stretto rappresenta un luogo unico e dal fascino immediato. Il centro abitato si divide in un porto sul livello del mare e un centro storico medievale posto su una penisola calcarea scavata nei secoli dall’erosione, dalla cui sommità (una cinquantina di metri) sporgono le case a picco sul mare.
Intorno a Bonifacio si trovano alcune grotte naturali, meta di interessanti escursioni, in cui sono stati rinvenuti manufatti umani che testimoniano l’occupazione dell’area fin dal Neolitico.
Le isole della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio
La Riserva comprende anche delle splendide isole, le cui calette e il cui mare fanno grande concorrenza a quelli ammirabili nel vicino Arcipelago della Maddalena. Le più famose si trovano a pochi chilometri a nord da Razzoli e Santa Maria, e sono chiamate “le isole Lavezzi”, e comprendono Lavezzu, Cavallo, Ratinu e Piana. Grandi mete turistiche, in particolare l’ultima della serie presenta una laguna dal fondale basso e con un mare da sogno.
Più a nord si trova un altro piccolo arcipelago, quello delle Îles Cerbicale, formato dalle quattro isole Pietricaggiosa, Piana (stesso nome, ma diversa dalla precedente), Maestro Maria e Forana.
