Isola di Lavezzi: una gemma nel punto più a sud della Francia
Il territorio francese, se non si contano le colonie in giro per il mondo, vede nell’isola di Lavezzi il suo punto più meridionale, a pochi chilometri dalle isole dell’arcipelago della Maddalena. L’isola offre un grande spettacolo naturalistico.
Lavezzi è un’isola appartenente al territorio della Francia, più precisamente della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio, a sud est della Corsica. Forma con le isole Cavallo, Ratino e Piana un micro arcipelago, e rappresenta una grande meta turistica (soprattutto d’estate). Il suo nome, in realtà, è Lavezzu, ma è stato italianizzato in Lavezzi.
Si può definire Lavezzi l’isola dei contasti: rocciosa ma poco elevata sopra il livello del mare, priva di abitanti ma ospitante ben due cimiteri, gettonata meta turistica ma oasi naturalistica in cui la fauna prospera (sia sopra che sotto il livello del mare). Dotata di diverse calette, offre la possibilità di godersi un mare puro ma indomito.
Come si arriva all’isola di Lavezzi?
Per arrivare a Lavezzi ci sono tre modi possibili, a seconda delle proprie esigenze:
-un passaggio in motonave, comprando il biglietto a Bonifacio e facendosi guidare dalle compagnie locali fino all’isola;
-una mini-crociera per l’arcipelago, passando per Lavezzi solo come una tappa di questo viaggio;
-affittando una imbarcazione e arrivando autonomamente presso l’isola.
Le regole sull’isola di Lavezzi
Chi visita l’isola deve sapere di essere all’interno di una Riserva Naturale, e che quindi vi siano delle regole di buona condotta da seguire. A Lavezzi le regole da rispettare sono semplici, definite nel Regolamento Generale della Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio:
- -è VIETATA la pesca subacquea;
- -è vietato portare cani sull’isola;
- -è vietato il campeggio;
- -la circolazione sull’isola è limitata ai sentieri segnalati.
Sono invece consentiti la circolazione marittima, l’ormeggio, l’ancoraggio e lo sbarco. Inoltre, si può praticare la pesca ricreativa con bolentino, alla traina o al lancio. Infine, è consentita l’immersione subacquea.
Nell’area a sud-est dell’isola, a partire dal cimitero acciarino fino a un paio di chilometri a sud in mare aperto, si estende una Zona di non Prelevamento in cui sono vietati qualsiasi tipo di pesca e l’immersione subacquea, mentre sono consentiti la balneazione e l’apnea.
Le spiagge di Lavezzi
Lavezzi offre ai turisti la possibilità di godersi di un mare dalla grande purezza e dai colori spettacolari. Intorno al suo perimetro si trovano diverse cale, alcune più esposte al vento altre più riparate. La più nota ed estesa si trova a sud-est dell’isola: cala Lazzarina, una mezzaluna che si affaccia su una baia riparata da una serie di scogli e isolotti dal classico vento delle Bocche di Bonifacio che spira da ovest. In realtà Lazzarina non è sola, ma è seguita da una cala più piccola, di cui non è chiaro il nome (Cala u Lioni, o Cala u Ghiuncu). La meravigliosa baia di Cala Lazzarina regala una visione appagante, con le acque trasparenti che vanno dall’azzurro al turchese.
A nord c’è un’altra bellissima Cala du Chiesa, decisamente più piccola ma anch’essa riparata da scoglie isolotti che la rendono luogo ideale per ormeggiare la barca.
Le tragedie
Se oggi Lavezzi conta ben due cimiteri, pur essendo disabitata, è per via della pericolosità delle Bocche di Bonifacio e per via degli scogli e degli isolotti che abbondano intorno all’isola: tanti i naufragi nel corso dei secoli. Qui nel 1855 morirono 700 persone nel naufragio della Sémilante, una nave da guerra della Francia, e i loro corpi sono quasi tutti riposti in questi due luoghi di sepoltura.