ONU. Ong denunciano Algeria e gruppo Polisario per le esecuzioni arbitrarie dei saharawi
I partecipanti al simposio organizzato a Ginevra il 22 settembre, a margine della 51a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, sul tema “Violazioni del diritto alla vita: la natura sistematica delle esecuzioni arbitrarie commesse dal Polisario e la responsabilità del Paese ospitante” (Algeria), hanno evidenziato un quadro macabro delle massicce violazioni dei diritti umani e delle atrocità umanitarie commesse dal gruppo Polisario nei campi di Tindouf e altrove.
“Dall’istituzione dei campi di Tindouf in Algeria, i servizi di sicurezza algerini e il fronte del Polisario hanno commesso massicce violazioni dei diritti umani con tutte le atrocità umanitarie che l’accompagnano, sullo sfondo del conflitto del Sahara”, sottolineano gli organizzatori del simposio in un documento reso pubblico.
É stato osservato che “sebbene il Polisario abbia riconosciuto che in passato si sono verificate violazioni dei diritti umani, non ha fornito dati chiari su sparizioni forzate; sequestri; esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie; torture nei centri di detenzione, pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti”.
Il Polisario che sfugge ad ogni controllo “ha fatto dei campi di Tindouf una base per ordinare rapimenti, saccheggi e attentati arbitrari e terroristici, provocando migliaia di vittime non solo tra i residenti dei campi di Tindouf, ma anche nei paesi vicini, sottolinea la stessa fonte. In questo contesto, aggiunge il documento, “la dirigenza del Polisario sfrutta e mobilita donne e bambini per esportare violenza e omicidi fuori dai campi, come unico modo per intimidire i suoi detrattori”.
Ma nonostante cinque decenni di violazioni, trattamenti disumani, torture ed esecuzioni arbitrarie commesse in un clima di impunità, le autorità algerine continuano a rifiutare “di processare o esaminare qualsiasi caso relativo a violazioni commesse dal Polisario”, deplorano i relatori del simposio.
Questo simposio è stato organizzato a Ginevra dalle Ong Promozione dello Sviluppo Economico e Sociale (PDES-ONG), l’Osservatorio Internazionale per la Pace, la Democrazia e i Diritti Umani, Ginevra (IOPDHR-GINEVRA).
Nel loro appello, le Ong chiedono all’Algeria di attuare la legge nazionale in tutto il territorio algerino, compresi i campi di Tindouf; svolgere un’indagine rapida e imparziale sulle presunte esecuzioni extragiudiziali, al fine di determinare con certezza le cause, il momento della morte, i responsabili, nonché le circostanze in cui cui è stato commesso; di adottare le misure necessarie per prevenire casi di uso eccessivo della forza nei confronti di profughi indifesi.
Il documento chiede che gli autori e gli istigatori di tali violazioni siano comparsi a processi equi in conformità con il diritto internazionale dei diritti umani e il diritto internazionale umanitario; denuncia la delega illegale di poteri dello Stato algerino al Polisario nella gestione dei campi di Tindouf, in flagrante violazione delle norme del diritto internazionale; chiede il riconoscimento dello status di rifugiato ai residenti dei campi di Tindouf, con l’obbligo per il paese ospitante Algeria di identificarli, in applicazione delle risoluzioni pertinenti del Consiglio di sicurezza e in conformità con la Convenzione di Ginevra sui rifugiati e sul suo protocollo;
Le Ong, riconosciute dall’Onu in materia dei diritti umani, invitano la comunità internazionale di andare avanti nel ritenere il gruppo Polisario responsabile di violazioni massicce commesse contro i residenti dei campi, in qualità di gruppo non statale e armato; di denunciare il fenomeno del reclutamento forzato di bambini, adolescenti e giovani nell’esercito, la loro normalizzazione con l’ideologia delle milizie e i discorsi di odio, violenza e propaganda di guerra; di ritenere il Polisario e Algeria completamente responsabili della militarizzazione di bambini e giovani nei campi, il che li rende un obiettivo facile per il reclutamento da parte di gruppi armati che operano nella regione sahelo-sahariana; attirano l’attenzione della comunità internazionale sulla minaccia diretta alla sicurezza e alla pace nella regione a causa dell’intersezione tra il ruolo separatista del gruppo Polisario e il ruolo terroristico dei gruppi armati e dei terroristi; infine, chiedono interventi urgenti per smantellare i campi diventati pericolosi per la pace e la stabilità nella regione del Sahel.