Ognissanti cade il primo novembre. La ricorrenza, conosciuta anche come Tutti i santi, è un giorno di festa nazionale.
Ognissanti, la storia del primo novembre
E’ la commemorazione di tutti i santi, ossia di coloro che sono assunti in paradiso. Conosciuto anche come Tutti i Santi, in Italia, è un giorno di festa nazionale a partire dal 1949. Secondo alcuni, le origini di tale ricorrenza si fanno risalire al capodanno celtico, ossia al Samhain, che cadeva il 31 ottobre.
La Chiesa avrebbe assorbito il rito pagano dei Celti trasformandolo nella celebrazione di Ognissanti. Nel 610, papa Bonifacio IV dedica il Pantheon alla Madonna e ai martiri. Il suo successore, papa Gregorio III, decide di intitolare una cappella di San Pietro a tutti i santi, i martiri ed apostoli. Infine, tutti i santi diventa festa di precetto per volere di papa Gregorio IV nel 835 che sposta la celebrazione dal 13 maggio al primo novembre .
Ognissanti, le tradizioni italiane
Nel nostro Paese, fra il primo ed il due novembre, si visitano le tombe dei propri defunti. Solitamente, sono giornate trascorse in famiglia anche se spesso rappresentano un’occasione per una breve vacanza lontani da casa.
La consuetudine vuole che si festeggi anche a tavola, allestendo pranzi elaborati e ricchi. Si preparano piatti a base di ingredienti particolari come la carne di maiale, la verza, la polenta e la frutta secca. Il primo novembre si cucinano anche castagne, funghi e zucche.
In Sardegna ed in altre zone, si portano in tavola le fave secche, da sempre associate al mondo dell’aldilà. Invece, in Toscana si sforna il pan coi santi, preparato con frutta secca, pepe nero, uova e un pizzico di zucchero. E’ però in occasione del giorno dei defunti che si gustano dolci particolari dai nomi evocativi come le ossa o le fave dei morti.
