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L’abete: l’albero di Natale più iconico

In tanti per Natale comprano un abete, vero o finto, per addobbarlo e sotto le cui fronde posizionare i regali alla vigilia: conosciamone meglio la storia.

abete natale

In passato c’era il presepe, la rappresentazione della natività di Gesù Cristo nella sua stalla di Betlemme, circondato da Maria, Giuseppe, il bue, l’asinello e i Magi carichi di doni. Oggi, un po’ come per Halloween, l’aspetto sacrale ha lasciato spazio a quello più materialistico e ateo, fatto di doni sotto un albero, di solito un abete (vero o in plastica), addobbato con luci e le decorazioni più varie.

L’albero di Natale è ormai una tradizione radicata in buona parte del mondo occidentale, un momento che grandi e piccini attendono con ansia. Sotto le sue fronde ogni vigilia di Natale si posano i regali da scartare la mattina del 25 dicembre. Ma qual è la sua storia? Scopriamola insieme.

Le origini dell’albero di Natale

Il rapporto delle popolazioni europee con gli alberi, e in particolare con l’abete, affonda le sue radici nel passato più antico. La tradizione di venerare l’abete è propria in particolare degli antichi popoli nord-europei, come i Germani e i Vichinghi. In tutto il mondo, in generale, l’albero è stato venerato come simbolo di rigenerazione della vita.

Il suo utilizzo nel Natale cristiano invece ha origini più recenti, e ancora una volta legati al nord-Europa, dove questa pianta trova un habitat più ideale rispetto alla calda area Mediterranea. Pare che nasca nel 1611 dalla fantasia di Dorotea Sibilla, duchessa di Brieg (o meglio Brzeg, una cittadina polacca). Si narra che la duchessa, alla vigilia di Natale di quell’anno, dopo aver fatto preparare il castello ai festeggiamenti, si accorse di una sala rimasta spoglia. Così, per riempire quel vuoto, decise di far sradicare un abete dal giardino e di farlo porre in un vaso all’interno di quella stanza.

Oltre a questa storia, ve ne sono altre più o meno a cavallo del 1400 e del 1600 che riguardano alberi “natalizi” usati in vari modi nel nord Europa. Quel che è certo è che dal 1600 l’usanza dell’albero natalizio iniziò a passare dalla sfera pubblica, di piazza, a quella privata, domestica, con piccoli alberelli progressivamente sempre più addobbati, anche se solo nelle aree germanofone. La sua diffusione globale ebbe una spinta decisiva quando la tradizione dell’albero natalizio iniziò ad essere adottata anche in Gran Bretagna, e quindi in tutto il mondo anglosassone, dal 1800.

L’albero di Natale oggi: un tesoro da coltivare

Per chi sia cresciuto dal secondo Dopoguerra in poi l’immagine delle immense coltivazioni americane di abeti è molto familiare. Nei film e nelle serie TV a stelle e strisce non è raro vedere scene di famiglie che si rechino in queste grandi coltivazioni per scegliere il proprio abetino preferito in vista del Natale. Un albero che però spesso finisce per morire a stretto giro dopo la posa nel vaso, e quindi smaltito o usato come legna da ardere.

Oltre i confini degli USA e del Canada queste coltivazioni non sono molto diffuse, e solitamente le famiglie propendono per l’acquisto di un albero in plastica. Questi finti-alberi presentano la forma di un abete vero e proprio, ma sono molto meno costosi e soprattutto utilizzabili quasi all’infinito (anche se chi ne possieda uno sa quanti “finti-aghi” possano perdere).

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