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Al Janoub: il nuovo stadio di Al Wakrah – Qatar 2022

Un altro stadio carico di significato simbolico, l’Al Janoub è uno dei più originali tra quelli costruiti in vista dei Mondiali di Calcio 2022 in Qatar.

Sono 32 le squadre partecipanti al Mondiale di Calcio 2022 in Qatar, divise in otto gironi eliminatori di quattro squadre, da cui solo le prime due classificate avanzeranno agli ottavi di finale. Avere otto gironi significa quindi la necessità di otto stadi diversi, che il Qatar ha costruito ex-novo o ha rinnovato negli ultimi dieci anni. Non tutti i progetti brillano per unicità, ma diversi di questi otto stadi hanno cercato di concretizzare alcuni elementi simbolici della cultura qatariota. Uno di questi è lo stadio Al Janoub di Al Wakrah, città satellite a sud di Doha.

La storia dello Stadio Al Janoub

La prima partita del Mondiale di Calcio 2022 che si sia giocata allo stadio Al Janoub è stata Francia vs Australia 4-1 del 22 novembre, la seconda del gruppo D (la prima partita del girone, Danimarca vs Tunisia, si era risolta a reti inviolate poche ore prima presso l’Education City Stadium di Al Rayyan). La dice lunga sulla breve esistenza di questo stadio il fatto che sia stato inaugurato solo tre anni fa, a maggio 2019. Lo stadio Al Janoub, infatti, ha visto i lavori iniziare nel 2014, per poi essere completati a inizio 2019.

Lo stadio, per quanto inserito in un contesto urbano, anche in questo caso dà l’idea di una cattedrale nel deserto. Nelle immediate vicinanze si trovano delle limitate aree verdi (mantenute in vita con grande sacrificio di acqua, visto il clima qatariota), ma per il resto la cornice è di immensi parcheggi e poco altro. Lo stadio sorge tra due grandi incroci stradali, a pochi passi dalla cittadella pediatrica di Al Maha.

Il significato della forma dello stadio Al Janoub

A vincere il bando per la costruzione dello stadio di Al Wakrah fu lo studio guidato dall’architetta anglo-irachena Zaha Hadid, in collaborazione con gli statunitensi di AECOM. Le forme dello stadio vogliono ricordare quelle delle bianche vele dei Dāw/Dhow, le tipiche imbarcazioni arabe utilizzate dai popoli della penisola araba (ed esportate anche in Africa e altre aree limitrofe).

Hadid, probabilmente la più famosa architetta al mondo, non ha potuto veder la sua opera completata, in quanto nel marzo 2016 è scomparsa all’età di 65 anni a causa di un infarto.

Delle forme controverse

Per quanto l’idea dello studio Hadid fosse quella di ricalcare le forme delle vele dei Dhow mosse dal vento in mezzo al mare, molti hanno maliziosamente visto nello stadio un simbolismo più legato alla sessualità. Fin da subito in tanti, sia sui social che tra i giornalisti di tutto il mondo, hanno notato che l’aspetto esteriore dell’Al Janoub si avvicini di più ai genitali femminili che a quelli dei Dhow.

Zaha Hadid si trovò quindi a dover rispondere a queste “accuse”, quasi sempre mosse da uomini, bollandole come ridicole. Ancora oggi, tuttavia, l’Al Janoub continua a essere definito da alcuni media come il “Vagina Stadium”.

Futuro

L’Al Janoub non è destinato a conservarsi immutato a lungo: fin dalla sua nascita, infatti, è previsto (come per buona parte degli impianti di Qatar 2022) che la sua capienza venga ridotta, anzi dimezzata, dopo il termine dei Mondiali di Calcio. Dai 40.000 posti attuali si passerà a 20.000, numero più consono per il pubblico della squadra locale.

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